L’INCHIESTA/Canile di Osimo, porte chiuse a chi vuole aiutare
OSIMO – Giovedì 11 giugno ore 9.45, visita al canile di Osimo Lilly e i Vagabondi.
Una visita di conoscenza condotta da me, come giornalista insieme al consigliere di minoranza della Lega Alberto Maria Alessandrini, grande amico degli animali e membro della commissione animalista del Comune. Peccato l’assenza del gestore Maurizio Mantini che avrebbe potuto fornirci dettagli interessanti.
Una visita per conoscere questa importante realtà del territorio ma anche per cercare risposte. L’associazione animalista Ugda infatti, con suoi volontari muniti di regolare assicurazione, ha contattato la nostra redazione segnalando che la loro buona volontà di collaborare si è spenta di fronte alla risposta negativa di chi ora gestisce la struttura.
Come mai all’interno del canile municipale gestito, dopo l’aggiudicazione del bando della Asso, all’associazione animalista “Amici Animali” non possono entrare volontari appartenenti ad altre associazioni animaliste?
Turn over dunque tra la precedente gestione e quella attuale. Ma i volontari rimangono assai affezionati ai loro cani, ne vorrebbero ancora condividere quotidianità, coccole e rendersi utili per trovare loro una casa, insieme all’associazione che di fatto ha ora la competenza nella gestione. Tra l’altro sconcerto e amarezza ha suscitato nei mondo del volontariato animalista osimano la morte della cagnolina Stella. Aveva 15 anni d’accordo, ma ancora in molti si chiedono del perché della sua soppressione viste le cure e le analisi cui doveva essere costantemente sottoposta, cure e analisi al pari di un paio di altri animali ospiti della struttura.
I no alla collaborazione invece fioccano. Con la nuova organizzazione sembra essere impossibile dare una mano, continuare quel filo conduttore di solidarietà e amore. E’ vero i cani non sono molti, sette per fortuna, ma qualche aiuto non farebbe male, dice chi nel canile ha passato gli anni precedenti. Una sgambata in più per gli animali, una corsetta e soprattutto l’ampliamento delle opportunità di adozione, lo stesso animale infatti potrebbe essere presentato su più “vetrine”.
Eppure una legge nazionale che comporta la collaborazione di più associazioni nella stessa struttura esiste: l’art. 2 comma 371 della legge finanziaria 244/2007 recita testualmente:
All’articolo 4, comma 1, della legge 14 agosto 1991, n. 281 (N.B. è la legge nazionale che tutela il randagismo), e successive modificazioni, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono a gestire i canili e gattili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione”
Noi, da diligenti narratori, sentiamo anche l’altra campana, ovvero il gestore del canile Maurizio Mantini che però ci rimanda alla azienda partecipata con cui è stata firmata la convenzione con Amici Animali, ovvero la Asso.
Chiediamo quindi lumi a Luigi Persiani, presidente della Asso che però non fornisce risposte. Alla domanda come mai nessuno oltre i vincitori il bando può collaborare Persiani richiama il bando stesso vinto da Amici Animali, lo stesso oer le altre domande poste. Credo di non riuscire a spiegarmi perché ottengo sempre la stessa risposta.
Mi rassegno e chiudo la telefonata ringraziando.
Ma il nodo rimane: se io come privata o come associazione decidessi di collaborare con il canile perché non posso farlo?
Il canile per quanto osservato sembra al momento ben seguito e organizzato, ma alla domanda dove fossero conservate le cartelle cliniche degli animali, non abbiamo ottenuto certezze. Sono documenti importanti che vanno custoditi diligentemente in canile pronti per ogni evenienza.
Purtroppo anche su un altro punto riscontriamo qualche anomalia, persone che hanno adottato un cane infatti lamentano di non aver ricevuto, nonostante il passare del tempo, ia documenti indispensabili al momento dell’adozione, libretti e quanto altro necessario per attestare il “passaggio di proprietà” del cane.
Ultima ma non meno importante annotazione: sarebbe opportuno, , provvedere ad alzare le reti antiscavalco che garantirebbero lo sgambo in tutte sicurezza anche ai cani più esuberanti. Già la precedente gestione ne aveva fatto richiesta, disponibile anche a provvedere a spese proprie, e anche in questo caso la risposta era stata negativa.