L’ora del silenzio e delle fiaccole per Ilaria. Una comunità stretta nel dolore
OSIMO – La solidarietà e l’amore di una comunità scossa da un delitto atroce.
La fiaccolata di ieri pomeriggio a Osimo per ricordare Ilaria Maiorano s è stata proprio questo, un gesto d’amore e rabbia insieme.
Amore per una giovane mamma massacrata, rabbia perché atti del genere non avvengano mai più.
Il corso di Osimo interamente occupato da giovani e anziani, donne, uomini, ragazzi, una folla stretta nel dolore.
Circa 400 persone dalla piazza del teatro fino a piazza Boccolino, percorrendo la strada con striscioni e fiaccole.
Presente il sindaco Simone Pugnaloni e il fratello di Ilaria, Daniele, la madre Silvana non se l’è sentita di partecipare.
Diversi gli striscioni “Una ogni tre giorni. Noi stiamo con Ilaria” o lo striscione di Terza Via “Basta violenza sulle donne” La Scuola delle Mamme con tanti messaggi scritti in diverse lingue, tra cui anche l’aravo.
Durissimo l’intervento del fratello Daniele, un pugno nello stomaco “Ilaria era una ragazza timida, è stata lasciata sola dalle istituzioni . Il risultato è che è morta massacrata di botte e potevano morire anche le sue due figlie. Non vogliamo più avere nulla a che fare con la famiglia di Tarik, vogliamo giustizia”.
Presenti anche i due Imam di Osimo, della moschea vicina al Maxiparcheggio frequentata da Ilaria e le sue bambine e quella di Campocavallo, che hanno ringraziato per come il caso Ilaria è stato trattato, senza puntare il dito né etichettare.
Si sono susseguiti gli interventi del fratello, del sindaco e della presidente della Consulta comunale donne pari opportunità Ursula Signorino che ha riflettuto sulla solitudine di Ilaria, sul rimpianto di non essere riusciti a darle una mano a risalire quel precipizio così difficile da scalare da sola.
E il sindaco Pugnaloni che ha parlato di troppe parole e poche azioni concrete “Il governo deve aiutarci a implementare una rete territoriale anti violenza e a sostegno delle persone fragili”.
Si sono spente le luci delle fiaccole, rimane il dolore e la speranza che Ilaria sia monito per fare di più, ognuno per proprio conto e a livello istituzionale.