La comunità osimana indignata per la orribile fine del gatto Leone scrive a Report perché ricerchi la verità
Amore per gli animali ma anche profonda indignazione etica hanno spinto tanti cittadini di Osimo a chiedere che un autorevole giornalista come Ranucci faccia chiarezza su quanto avvenuto a Cava dei Tirreni OSIMO – Sdegno ma anche reazione sta suscitando nella comunità osimana la tragica morte di Leone, il gatto barbaramente seviziato e poi in cura al canile di Cava dei Tirreni dove, nonostante le cure dei veterinari, è morto. L’attenzione e l’invito a reagire è stata lanciato da Augusta Chiara Mengarelli, una delle amministratrici del gruppo social più seguito della città, Osimo Speaker’s Corner,
Augusta appena conosciuta l’orribile vicenda ha scritto un post sul suo profilo personale invitando a inondare i canali social del giornalista di Report Sigfrido Ranucci di appelli affinché si possa fare piena luce su questa vicenda, ricercando la verità
Un appello raccolto in massa dalla comunità osimana, sia da semplici cittadini della società civile indignati da comportamenti così aberranti di quelli che all’apparenza si presentano come essere umani.
La vicenda di Leone ha suscitato una grande eco e commozione in tutta Italia e anche Osimo ha mostrato il suo lato più sensibile e allo stesso tempo più battagliero.
Sono tanti gli osimani che hanno scritto chiedendo che il caso ricevesse le risposte che merita sul profilo social di Ranucci e anche sul gruppo dei fan del giornalista.
“Ranucci – commenta Mengarelli è uno degli ultimi giornalisti senza filtri e capaci di fare il proprio lavoro con serietà e limpidezza che ancora abbiamo in Italia. Mi è sembrata la persona adatta cui sottoporre il caso e più siamo a inviare messaggi perché si faccia piena chiarezza meglio è”.
Intanto della questione si sta occupando la magistratura che ha richiesto che il corpicino del povero Leone rimanga ancora a diposizione delle autorità, mentre c’è chi giura che andrà fino in fondo a questa ignobile pagina di cronaca.
Sui responsabili per nessuna notizia certa, si fanno avanti diverse ipotesi che però finora non hanno trovato conferme.
Anche da parte del nostro giornale l’invito è scrivere a Ranucci o a chi si possa occupare del caso seriamente e pubblicamente soprattutto tale da non essere dimenticato e si arrivi alla individuazione dei responsabili.
Lasciamo qui l’indirizzo email della trasmissione Report per chiunque voglia contribuire con la sua sensibilità e attenzione a scrivere: report@rai.it