LA LETTERA/ “Troppo facile prendersela con i deboli”
OSIMO – Riceviamo e riportiamo integralmente la lettera di un cittadino osimano assai deluso e arrabbiato. Negli ultimi giorni è apparso un post su un canale social utilizzato da un movimento politico osimano, il cittadino si è sentito chiamato in causa personalmente e ha voluto rispondere a quelle parole ritenute “seriamente offensive” con questo scritto fatto pervenire alla nostra redazione. Eccolo. “Quando la politica attacca ad personam vuol dire che il livello è molto basso, quando poi l’attacco è nei
confronti di una persona, come me, in serie difficoltà economiche e sociali vuol dire che non è più politica, è solo cattiveria gratuita e ingiustificata. La mia condizione di difficoltà è ben conosciuta a Osimo, sto cercando da tempo di risalire la china con dignità e mettendomi al servizio della città, l’attacco di amministratori ora in minoranza mi ha colto di sorpresa, una freccia ingiustificata. Un colpo assestato ai più deboli, come me, un colpo che non ha nessuna spiegazione, né dal punto di vista politico né tanto meno umano. Dal punto di vista politico non capisco a cosa serva attaccare i deboli, gli indigenti. Sarà forse per la paura di attaccare i potenti? Dal punto di vista umano ancor meno. Mettere in piazza la difficoltà e il dolore di chi lotta quotidianamente con la vita cercando visibilità verso quell’elettorato ormai più che dimezzato non ha proprio giustificazione. E mi chiedo cosa abbiano fatto quegli ex amministratori, fino alla passata legislatura in maggioranza, per lenire le necessità e favorire le fasce deboli. Non mi viene in mente nulla. Mi chiedo se i loro 15 anni di amministrazione siano andati incontro ai bisogni primari di cittadini come me, e ancora non mi viene in mente nulla. Altra cosa, nascondere dietro generalizzazioni gli attacchi mi sembra ancor più vergognoso. Il post sul canale social parla di “un cittadino”, bene allora la prossima volta abbiate il coraggio di mettere nome e cognome. E abbiate il coraggio di fare nomi e cognomi anche di tutti quei politici, amministratori di società partecipate, amministratori comunali che chiamate solo con un soprannome, e nemmeno dignitoso. Dove sta il vostro coraggio? Nascondersi dietro un dito? Concludo raccontando un episodio accaduto proprio ieri, all’indomani dell’attacco. Ero in piazza a Osimo e uno dei consiglieri, di spicco, della minoranza fautrice della scellerata frase passava a piedi. L’ho chiamato per avere un chiarimento, verbale si intende, bene lui non solo non ha risposto ma è corso rifugiandosi all’interno di Palazzo comunale, dimenticandosi persino di pagare i giornali che aveva appena acquistato. Non credo ci sia altro da aggiungere.
Lettera firmata