La sede dell’Associazione POF punto di raccolta dei beni per l’Ucraina
OSIMO – La sede dell’Associazione Progetto Osimo Futura, in via Molino Basso ad Osimo, diventa punto di raccolta per le merci da inviare all’Ucraina, paese sotto assedio della Russia. L’attività è coordinata da Irina, un’infermiera ucraina che lavora in città e che si sta occupando dell’organizzazione e della spedizione di tutti i beni che saranno raccolti.
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«Come richiesto dalla Comunità Ucraina Marche, stiamo raccogliendo materiale sanitario ma anche generi alimentari e abbigliamento. Chiunque può donare e portare il materiale nella nostra sede da dove partiranno volontari ucraini che lo faranno arrivare a destinazione sicura- spiega Achille Ginnetti, consigliere comunale di Progetto Osimo Futura-. Di fronte a questa drammatica situazione, anche noi nel nostro piccolo, vogliamo dare una mano e dimostrare solidarietà al popolo ucraino». La Comunità Ucraina Marche ha chiesto cibo pronto in lattine e non in vetro (scatolette di tonno, carne in scatola, fagioli, cibo per bambini compresi omogenizzati e pannolini, frutta secca, pasta ecc…), vestiario (sacchi a pelo e vestiti caldi, intimo termico, guanti, cappelli, calzini), medicinali (antidolorifici, guanti monouso, compresse emostatiche, lacci emostatici, garze, bende, cerotti, camici chirurgici ecc…).
«Un popolo che combatte per la propria libertà ha diritto di essere aiutato. La situazione richiede da parte di tutti noi un gesto di solidarietà – dichiara Giuseppe Orlandi, presidente Associazione progetto Osimo Futura-. Come ogni guerra, anche questa si porta dietro morti, feriti e centinaia di migliaia di profughi. Queste persone hanno bisogno di tutto. Per questo, oltre a dare disponibilità della nostra sede in via Molino Basso come punto di raccolta, abbiamo lanciato anche una raccolta fondi tra i soci da destinare all’acquisto di generi di prima necessità, medicinali e quanto può servire per alleviare le sofferenze di uomini, donne, bambini. Qualsiasi dono è importante perché può salvare vite umane».