Lavoro agile per i dipendenti regionali, Piergiorgio Fabbri propone di istituirlo a prescindere dall’emergenza Coronavirus
ANCONA – «Adottare i provvedimenti necessari ad inserire il c.d. “lavoro agile” (o smart working) tra le modalità ordinarie di prestazione dell’attività lavorativa, al fine di
consentirne, a livello volontario, un generalizzato accesso al personale dipendente della regione, estendendo tale possibilità anche per il personale dell’Assemblea Legislativa». È la richiesta formulata da Piergiorgio Fabbri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, all’amministrazione Ceriscioli. L’esponente pentastellato ha predisposto una mozione da discutere e votare in aula.
«A seguito dell’emergenza Coronavirus – evidenzia Fabbri -, l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale ha adottato un regolamento sul lavoro agile recante le modalità di espletamento di tale forma di prestazione lavorativa nell’ambito delle strutture della Assemblea legislativa regionale. Tra gli obiettivi dichiarati figurano l’esigenza di favorire, attraverso lo sviluppo di una cultura gestionale orientata al risultato, un incremento di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, promuovere una visione dell’organizzazione del lavoro ispirata ai principi della flessibilità, dell’autonomia e della responsabilità, ottimizzare la diffusione di tecnologie e competenze digitali, rafforzare le misure di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare dei dipendenti, promuovere la mobilità sostenibile tramite la riduzione degli spostamenti casa – lavoro – casa, nell’ottica di una politica ambientale sensibile alla diminuzione del traffico urbano in termini di volumi e di percorrenze, riprogettare gli spazi di lavoro realizzando economie di gestione. In questi primi due mesi, il personale della regione sta dimostrando una grande disponibilità, confermando implicitamente la bontà intrinseca di questa opportunità, tra l’altro in condizioni di lavoro e di stress sociale ben lontane dalla normalità».
Molteplici i vantaggi del cosiddetto lavoro agile, evidenzia Fabbri, «sia per il datore di lavoro che per i dipendenti. Le ultime normative hanno di fatto ampliato e specificato questa tematica introducendo il concetto di lavoro agile (o “smartworking”), che affianca alla modalità di telelavoro strettamente domiciliare utilizzata in passato, anche l’utilizzo di telecentri e altre forme miste di lavoro al fine di una razionale, più economica, meno impattante sull’ambiente e più efficiente organizzazione».
M5S Regione