Le Civiche ritirano la mozione sulla bretella a Osimo, Pugnaloni la riprende
Il rammarico del sindaco Simone Pugnaloni che ha affidato a un comunicato alcune precisazioni circa l’arteria viabilistica.
OSIMO – Una mozione firmata Liste Ciivche sulla questione bretella a Osimo ritirata e quindi non più discussa.
“Dispiace che le Liste civiche abbiano voluto ritirare l’ordine del giorno da loro presentato in consiglio comunale ieri sera in merito al finanziamento regionale per una generica “bretella a Osimo”, come indicato nel bilancio della Regione approvato a fine dicembre.
Era l’occasione per impegnare i due enti, Comune e Regione, a sedersi ad un tavolo istituzionale e trovare un accordo chiaro e fattibile. Il testo proposto dalle Liste civiche impegnava il Comune a usare 8 milioni di euro per fare la strada di bordo a sud, ma l’unico documento ufficiale su questo progetto risale al preliminare approvato in consiglio comunale il 12 luglio 2002. Il quale forniva due alternative viarie, sempre con tracciato a sud, con viadotto e incroci a raso e con un ponte nuovo da 150 metri per superare il Musone, ma spostando il passaggio da via Molino Mensa a via Corta da Recanati.
L’importo in un caso sarebbe stato di 20 milioni di euro e in un altro di 19,5 milioni. Chiaro che il progetto a 21 anni di distanza andrebbe rivisto e i costi sarebbero quantomeno raddoppiati oggi, avvicinandosi quindi alla nostra previsione per la variante a nord. Gli 8 milioni di euro, stanziati dalla Regione senza avere neanche un progetto aggiornato e senza neppure avvisare il Comune, potrebbero semmai servire per fare solo una mini bretella e collegare due o tre quartieri ma se parliamo di variante alla strada statale 361 Septempedana per decongestionare il traffico da Osimo servirà una strada extraurbana a scorrimento veloce, come sarebbe la variante a nord. Al di là della scelta progettuale, la mozione delle Liste civiche è stata emendata ieri sera dalla maggioranza per chiedere un incontro al presidente della Regione Marche per chiarire gli obiettivi e condividerli oltre le demagogie e le appartenenza politiche, e poi per anticipare quei fondi in parte al 2023, visto che 7,5 milioni degli 8 complessivi sono destinati al 2025, quando la Regione andrà al voto, facendo pensare ad una manovra puramente elettorale. Le Liste civiche invece, approvato a maggioranza l’emendamento, hanno preferito ritirare la mozione rendendo vano il dibattito. Il mio augurio è che si riesca invece a intavolare un dialogo costruttivo e concreto senza specchietti per le allodole e fughe in avanti”.