Legambiente celebra la Giornata della Terra e avverte “Nelle Marche oltre il 60% della costa sparita sotto il cemento”
MONTAMARCIANO – Tutelare il suolo, una delle più importanti risorse naturali del pianeta, essenziale, limitato, non rinnovabile e insostituibile. Proteggere il paesaggio, la biodiversità e i servizi fondamentali per il nostro benessere che dipendono da un suolo in buona salute.
Per questi motivi, per la prima volta in Italia, il prossimo 22 Aprile l’Earth Day, la Giornata della Terra, sarà dedicata al suolo e alla raccolta firme di “People4Soil”, una rete libera e aperta di ong europee nata con l’obiettivo di promuovere un’Iniziativa dei cittadini europei (Ice), ovvero una petizione per introdurre una legislazione specifica che riconosca e
tuteli il suolo come patrimonio comune in Europa. Un obiettivo ambizioso, quello di “People4Soil”, considerando che per introdurre la legislazione servono un milione di firme entro il 12 settembre prossimo, di cui quelle raccolte finora in Italia sono 22mila, la metà circa del quorum necessario di 54mila solo per il nostro Paese.
Per raccogliere quante più sottoscrizioni possibili, saranno moltissime le iniziative che si svolgeranno nei circoli Legambiente delle Marche. A partire dal Circolo di Falconara con lo spettacolo teatrale “Di Aria Di Fuoco Di Terra Di Mare” dell’associazione Onda Verde, durante il quale sarà organizzato un banchetto per la raccolta firme, e dal Circolo di Urbino, dove si farà riferimento a People4Soil durante le attività del CEA Casa delle Vigne. Anche il Circolo di Pesaro il 22 aprile in via Branca (Piazza del Popolo) e il 2-3-4 giugno alla Fiera Regionale del Riuso a Parco Scarpellini di Muraglia (quartiere di Pesaro) organizzerà banchetti per raccogliere sottoscrizioni; il Circolo Pungitopo di Ancona, invece, organizzerà una raccolta firme in occasione degli incontri “Serate Natura 2017” nei mesi di aprile e maggio e il 9 maggio il convegno sull’importanza della conservazione del suolo presso l’Università Politecnica delle Marche. Il Circolo Civitanova, inoltre, allestirà un banchetto in piazza sempre nella giornata del 22 aprile; il Circolo di Porto Sant’Elpidio il 22 Aprile dalle 10 alle 13 in Piazza Garibaldi e il 23 allo stesso orario presso la Rotonda Lungomare Centro farà un’iniziativa per la raccolta firme, mentre assieme al Circolo di Fermo il 14 maggio organizzerà un banchetto alla Eco Day in Viale Trento a Fermo; il Circolo di Macerata, di Tolentino e della Valle dell’Acquerella uniranno le forze e organizzeranno insieme delle iniziative nel mese di maggio; il Circolo di San Benedetto, infine, realizzerà una raccolta firme sul web, inviando mail ai soci e predisponendo un link sulla propria pagina per invitare a firmare la petizione online.
“Da sempre Legambiente ha posto l’attenzione sulla tutela del suolo e del paesaggio, non a caso, il primo dossier sul consumo di suolo della costa marchigiana è stato realizzato dalla nostra associazione, che ha restituito dati allarmanti: le Marche hanno 180 km di lunghezza, già fortemente provati dagli effetti dei cambiamenti climatici di questi, di cui ben 119,8 sono urbanizzati e spariti per sempre sotto l’edificato, principalmente di complessi turistici, case singole, porti e infrastrutture. – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – È necessario ed urgente, quindi, riavviare l’iter legislativo, per cui chiediamo alla Regione di riprendere quanto prima i lavori per l’approvazione di una normativa per governare e tutelare il territorio e fermare il consumo di suolo nelle Marche. Una particolare attenzione va posta all’area costiera, ma anche e soprattutto alle aree colpite dal sisma, vista la delicata sfida che queste stanno vivendo nel riorganizzare comunità, economie e servizi. Il nostro paesaggio e la salvaguardia delle nostre bellezze e delle qualità territoriali sono risorse non rinnovabili che rappresentano un prezioso e fondamentale presupposto per lo sviluppo e per la rinascita in chiave turistico-economica della nostra Regione”.
In Italia, l’urbanizzazione del territorio ha impermeabilizzato o compromesso, fino al 2015, circa 2,11 milioni di ettari: il 7% del territorio nazionale, pari a circa un sesto della superficie coltivata (SAU). Il dato pro capite, 346 mq/abitante, è in linea con la media degli altri paesi europei. Il tasso di crescita è leggermente al di sotto di 22.000 ettari all’anno (cioè 60 ettari al giorno). Negli ultimi due anni si è rilevato un rallentamento che, ove confermato dalle ulteriori e future rilevazioni, appare del tutto ascrivibile alle particolari condizioni di crisi congiunturale del settore delle costruzioni: è troppo presto per affermare che il dato riscontrato nel biennio 2014-2015 (35 ettari/giorno) corrisponda a un cambiamento strutturale. Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, i territori maggiormente urbanizzati corrispondono al quadrante nord-ovest del Paese (8,6%), sebbene le dinamiche espansive più vivaci riguardino il nord-est e l’Italia centrale. Alla Lombardia compete il “record nazionale” di superfici urbanizzate, stimate al 12,8% del territorio.
La petizione per salvare il suolo può essere firmata anche online su www.salvailsuolo.it.
Legambiente