Mariani “Non tutti devono pagare la Tari. In alcuni casi ci vuole anche il rimborso”
OSIMO – Dodicimila famiglie in questi giorni sono state raggiunte da cartelle di pagamento. Si tratta della TASSA RIFIUTI.
Il Comune di Osimo ha fatto controlli incrociati tra la superficie denunciata dal contribuente e quella che risulta al catasto.
Ma quali sono i criteri per determinare correttamente la superficie di un immobile per il calcolo della Tassa Rifiuti?
Recentemente l’Agenzia delle Entrate ha confermato che “la superficie da assoggettare alla TARI non è quella catastale ma è quella calpestabile”.
La superficie catastale. comprende infatti anche lo spessore dei muri interni ed esterni, i balconi, ed altre aree che però non sono soggette a tassazione.
Basare l’accertamento tributario sulla superficie catastale come ha fatto il Comune di Osimo è sbagliato.
O meglio, se l’accertamento si basa sui dati catastali si deve applicare la Legge di Stabilità 2015 – comma 646 – che da la possibilità di considerare “come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all’’80% della superficie catastale”.
Oggi a decine si sono presentate negli sportelli postali per pagare.
Gli importi non sono elevati, spesso la differenza contestata è di pochi metri quadrati.
In più se si paga entro 60 giorni si ha diritto ad uno “sconto”.
Tantissime cartelle non superano l’importo di 100 euro.
Le famiglie preferiscono pagare perchè rivolgersi ad un professionista per capirci qualcosa costerebbe molto di più.
Ma 100 euro moltiplicate per 1.200 cartelle producono un incasso di oltre un milione di euro!
Una manna dal cielo utile a far quadrare i conti del bilancio comunale a fine anno!!!! Al lordo ovviamente del compenso spettante alla ditta incaricata!
Già perchè molti contribuenti non sanno che il Comune di Osimo ha affidato il servizio di accertamento TARI all’ASTEA Spa, che a sua volta lo ha subappaltato ad una ditta privata.
E’ per questo che i contribuenti devono rivolgersi all’ufficio tributi del Comune di Osimo, al funzionario cioè che ha firmato la cartella, per avere le giuste informazioni e non ad ASTEA SPA.
ASTEA spa è solo l’appaltatore e non il titolare della tassa.
Ma facciamo un esempio e prendiamo in esame il caso conosciuto attraverso i social.
La superficie catastale risulta 171 metri quadrati.
La superficie assoggettabile a TARI, pari al 80% di quella catastale corriponde quindi a 137 metri quadrati.
Il contribuente aveva dichiarato 160 metri quadrati.
Il contribuente ha diritto al rimborso della tassa rapportata a 23 metri quadrati (171-160).
Il contribuente non deve pagare nulla, ma addirittura deve essere rimborsato.
Invece ha ricevuto una cartella per un totale di 250 euro.
Il Comune ha l’obbligo certamente di controllare, ma deve anche evitare il verificarsi di “disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualunque altro comportamento suscettibile di incrinare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione”.
Peccato che il Sindaco abbia già dimenticato la promessa fatta due anni fa.
“Non succederà più – aveva detto ai numerosi imprenditori – Non sono uno sceriffo. La prossima volta attiveremo il contraddittorio preventivo così previsto dallo Statuto del contribuente”.
Ma in fondo perchè dovrebbe cambiare atteggiamento?
Ormai il secondo mandato a Sindaco se lo è assicurato.
Il suo unico obiettivo ora è quello di far quadrare i conti e prepararsi la strada per una nuova poltrona al sole!
Maria Grazia Mariani
Fratelli d’Italia Osimo