Massignano e Poggio con Sirolo? Ecco come la pensa Lanfranco Giacchetti
SIROLO – In merito agli articoli pubblicati oggi sui quotidiani, riguardanti la richiesta da parte dei cittadini di Poggio e Massignano di entrare a far parte del Comune di Sirolo, il Presidente dell’ Ente Parco del Conero Lanfranco Giacchetti desidera fare le seguenti considerazioni.
In merito agli articoli pubblicati oggi sui quotidiani, riguardanti la richiesta da parte dei cittadini di Poggio e Massignano di entrare a far parte del Comune di Sirolo, il Presidente dell’ Ente Parco del Conero Lanfranco Giacchetti desidera fare le seguenti considerazioni: ‘Come si legge negli articoli pubblicati oggi sui quotidiani, riguardanti la richiesta da parte dei cittadini di Poggio e Massignano di essere annessi al Comune di Sirolo, il Parco del Conero è ancora una volta tirato in ballo sulle questioni per problemi legati alle urbanizzazioni. Noto che purtroppo non bastano i continui dati positivi che vengono registrati per merito di un’ economia sostenibile, che sta sempre più prendendo campo. Le amministrazioni dei comuni che hanno la fortuna di far parte del Parco, se fossero lungimiranti, dovrebbero a mio avviso cavalcare senza riserve quest’ apertura alla crisi economica. Ne è un esempio il trend positivo del turismo ‘green’ legato all’ area protetta del Conero. Ed è il Parco, ricordo, a preservare le bellezze paesaggistiche che rendono pregiato e richiesto sul piano turistico il territorio. Ne è un esempio la Filiera Terre del Conero con la sua vetrina di eccellenze e crescita economica nel comparto agricolo e turistico legato all’ eno-gastronomia. Ma, nonostante tutto, assistiamo ancora ad una macroscopica miopia ed ancora riduciamo i problemi ai limiti all’ edificazione. Allora mi chiedo: vogliamo crescere o tornare indietro? Se si continua a cementificare il Parco, se le amministrazioni non sposano la causa della sostenibilità caldeggiando una involuzione riguardo alle sempre maggiori possibilità di crescita economica sostenibile, dove finirà il benessere del territorio? Tutti vendono il Parco, per distinguere il proprio valore aggiunto, ma senza un cambio di tendenza culturale, mi dispiace dirlo, non si arriva lontano. Siamo in una fase dove vanno assolutamente applicate economie di scala, dove le amministrazioni pubbliche si devono unire per ridurre i costi ed eliminare le spese doppie cercando di non abbassare la quantità e la qualità dei servizi. Per questo però è necessario innanzi tutto maturità, fare cultura sostenibile, ampliare la condivisione da parte delle comunità locali, attraverso iniziative politiche che abbiano congruità e continuità con questi obiettivi precisi. Dal punto di vista meramente tecnico ricordo inoltre che il comune di Ancona ha quasi terminato l’iter di adeguamento del proprio PRG al Piano del Parco, mentre dal comune di Sirolo sotto questo aspetto tutto tace. Inoltre leggendo l’articolo sulla volontà del Poggio e Massignano di essere annessi al Comune di Sirolo per problemi legati alla pianificazione dico che per i servizi legati alla persona il Parco sostiene fortemente questa zona. Nel caso del Poggio e di Massignano mi vengono in mente due date : 1) anno 2000 Approvazione Piano del Parco firmato dall’Arch. Piazzini; 2) anno 2010 Approvazione Variante al Piano del Parco firmato dall’Arc. Piacciafoco; In entrambi i Piani il tema principale e delicatissimo che riguarda e riguardava questo territorio è l’eccessiva urbanizzazione. Argomento questo controverso in un’area dove l’elemento principale deve rimanere la conservazione e la tutela ambientale, ma nello stesso tempo è zona di grande interesse per il mondo edile per l’alta “appetibilità” del territorio, che permette in aree particolarmente pregiate dal punto di vista ambientale e paesaggistico di arrivare a prezzi di mercato degli immobili, nonostante la crisi, molto elevati al tal punto che si continua a costruire all’interno del Parco sia a Sirolo, che al Poggio di Ancona . Secondo entrambi i Piani del Parco invece lo sviluppo economico possibile doveva essere quello ecosostenibile, dove gli assi principali sono il turismo e l’agricoltura. Non è possibile che del parco si parli soltanto quando si tratta di costruire mettendo in secondo piano il progresso dato dalle buone iniziative sino ad oggi realizzate. La lunga discussione per il nuovo piano, è stato motivo di proficuo approfondimento e di confronto con tutti i soggetti pubblici e privati. Il testo definitivo, come noto, non ha modificato le quote attribuite ai singoli comuni nel primo Piano del Parco ad eccezione di Numana, che con delibera dell’Assemblea Legislativa Regionale si è vista aumentare del 2% la capacità insediativa massima possibile. La limitazione del consumo di suolo, è una delle scelte strategiche per un parco naturale e in generale per una effettiva sostenibilità urbanistica. La percentuale di superficie urbanizzata nel Parco, risulta di circa 13% di cui il 9% solo di Sirolo e Numana (troppo). Le problematiche edilizie del territorio del Parco sono aggravate in maniera significativa di fattori esterni al piano stesso: condoni, abusivismi e piano casa giusto per ricordarne alcuni. Infine una battuta sui servizi, ma lo sanno gli abitanti di Massignano e di Poggio, che a Sirolo non c’è la raccolta dell’umido e che la linea urbana di Ancona arriva fino a Massignano con n. 6 corse festive e n. 24 feriali al giorno mentre, tra Sirolo e Ancona nessuna linea extraurbana passa da Poggio e Massignano.