Mattarella a Osimo per l’inaugurazione del nuovo Centro Direzione Lega del Filo d’Oro
Il presidente della Repubblica ha abbracciato Pugnaloni e ha detto “Lo sai che i senza testa sono i migliori”
OSIMO – Arrivato questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per presenziare al taglio del nastro del nuovo Centro Dirizonale della Fondazione Lega del Filo d’Oro di Osimo.
Il presidente è stato accompagnato dal testimonial storico della Regione Marche, l’attore Neri Marcorè.
Presenti alla cerimonia di inaugurazione il presidente della Fondazione Rossano Bartoli, il presidente di Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni,.
Subito dopo l’inaugurazione il Presidente Mattarella ha visitato il centro polifunzionale con tutti gli impianti e le possibilità di recupero che offre, accompagnato anche da alcuni utenti della Lega del Filo d’Oro.
La struttura rappresenta un unicum in Italia per la professionalità degli operatori, che per il numero di utenti accolti nelle varie sedi, sia per i risultati e le attività svolte.
Un vero fiore all’occhiello che Mattarella ha voluto riconoscere in tutta la sua importanza in questo momento di ampliamento.
Di seguito il discorso del sindaco di Osimo Simone Pugnaloni per il benvenuto al Presidente della Repubblica.
“Buongiorno Signor Presidente e Benvenuto tra noi,
ringrazio anche, per la Loro presenza, tutte le autorità civili, militari, religiose qui convenute; grazie al Presidente della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli , al Consiglio direttivo, a tutto il personale, ai generosi volontari della Fondazione per questo invito per una giornata importante per tutti noi presenti e per la nostra città.
Soprattutto, Signor Presidente, voglia accogliere il mio ringraziamento e quello di tutta la città di Osimo per la Sua presenza tra noi: per aver voluto presiedere a questo significativo avvenimento.
La nostra riconoscenza a Lei che ha voluto sottolineare, con la Sua partecipazione, il valore dell’operato della “Lega del Filo d’Oro”, nata da un bisogno di solidarietà e da una speranza fattasi poi realtà: questa istituzione, in oltre 50 anni di storia, è divenuta punto di riferimento per tante persone affette da disabilità e per le loro famiglie che qui hanno trovato guida e supporto.
Il valore della ricerca e della sperimentazione costituiscono un aspetto non secondario dell’Associazione, in quanto permettono di affinare costantemente le metodologie di intervento e rafforzano, così, quel “Filo” che consente ad ogni persona, che qui viene seguita, di sfruttare al massimo le proprie potenzialità per uscire dall’isolamento, nel cammino verso l’autonomia.
Questa Istituzione oggi conta molte altre sedi, ma è nata ad Osimo dove conserva la sua sede principale, perché con la nostra città ha stretti legami; anzi, è entrata a far parte della sua storia. Una storia che si dipana attraverso i secoli e porta, nel tracciato delle sue vie, nelle sue evidenze architettoniche, nel paesaggio circostante e nel suo intero abitato, l’impronta di un lavoro tenace da parte degli uomini che l’hanno abitata e amata. Oggi la viviamo in un complesso equilibrato e armonioso perché i suoi abitanti hanno preservato i valori irrinunciabili: impegno, altruismo, umanità.
Signor Presidente, mentre Le rinnoviamo la nostra stima e la deferente riconoscenza per la Sua costante azione volta all’interesse generale, tale da spronare tutti noi nella partecipazione attiva alla vita democratica del paese, La ringraziamo ancora una volta per questa sua visita.
Pur consapevoli della complessità delle funzioni da Lei svolte e dell’alto numero di impegni che esse richiedono, La invitiamo – oltre la sua visita odierna – a ritornare tra noi, tra la nostra gente.
Gli osimani, sono soprannominati “i senza testa” per via delle statue di epoca romana, conservate nell’atrio del palazzo comunale, ma private delle teste nel corso di secoli e vicende storiche non propriamente pacifici; ebbene gli osimani, pur “senza testa”, hanno sempre dimostrato di avere sensibilità e un grande cuore come questa Istituzione dimostra.
Grazie ancora, Signor Presidente”.