Maurizio Tontini non ce l’ha fatta, il covid lo ha portato via, il ricordo degli amici
OSIMO – Un altro cittadino osimano vittima del covid se n’è andato ieri notte. Maurizi Tontini di 66 anni era molto conosciuto in città perché parte dello staff della Società Operaia e molto attivo in tutte le manifestazioni organizzate dall’associazione.
“Dicono che non muore mai chi vive nel cuore di chi resta.
Sarà pure vero, ma il dolore oggi è grande e il mio sperato desiderio era rivederti e darti ancora un abbraccio, ce lo eravamo promesso quel giovedì maledetto, due ore prima che l’ambulanza ti portava via per sempre.
Non dimenticherò la tua mano che mi salutava attraverso il vetro della finestra della cucina…
Maurizio, sei stato e resterai la persona più buona che abbia mai conosciuto.
Ciao amico mio, vola in alto, lontano”.
Il ricordo è di Mauro Gramuglia, coordinatore dell’Auser, frequentatore della Società Operaia di Osimo ma soprattutto angelo custode in questi giorni di malattia di Maurizio.
Un’amicizia di anni, che in questa ultima settimana si è ancor più rafforzata con l’accadimento più volte al giorno.
Portare medicine e alimenti al suo amico scandiva la giornata di Mauro e rappresentava per Maurizio quel collegamento col mondo esterno che il covid gli negava.
Fino a quando il fisico già debilitato di Maurizio ha richiesto un secondo ricovero in ospedale, purtroppo quello definitivo.
“Mi chiedo come mai – dice Gramuglio – la prima volta dopo due giorni di ricovero lo abbiano lasciato andare a casa, nonostante la positività e nonostante un quadro clinico assai compromesso.
E mi chiedo anche perché non sia stata segnalata la sua condizione alla Usca che sicuramente avrebbe potuto curarlo a casa con maggiore attenzione”.
Maurizio era molto conosciuto in città, perché al bar della Società Operaia e consigliere del direttivo, perché persona buona.
Lo sottolinea anche il presidente della Società Pasquale Pirani che in una lettera scrive “Ciao Maurizio, sarà difficile abituarsi a fare a meno della tua presenza, generoso e disponibile non ci hai fatto mancare mai il tuo sostegno anche nei momenti complicati…il tuo ricordo resterà sempre”.
Amarezza per gli amici per non aver potuto dare un ultimo saluto a Maurizio, ma il covid è così, porta via gli affetti e non offre alcuna consolazione.
Un ringraziamento degli amici ai medici dell’ospedale Torrette che hanno fatto tutto il possibile per salvarlo anche la dialisi un paio di giorni prima del decesso, praticata dopo aver verificato la sofferenza dei reni.
Maurizio lascia il figlio Tommaso.