Osimo e cemento, se ne parla domani nel confronto Buscarini – Latini
OSIMO – Quello della cementificazione è un problema particolarmente sentito, ma più che nel nostro Paese all’estero. Molti turisti stranieri infatti considerano l’Italia un museo a cielo aperto per via di un paesaggio unico nel suo genere, frutto di una storia millenaria e della mano dell’uomo che ha svolto per molti secoli il ruolo di guardiano, o meglio di giardiniere, come amano sottolineare molti ambientalisti. Qualche anno fa parlando dell’Italia il New York Times scriveva: “Ogni mille metri di spazio
Quello della cementificazione è un problema particolarmente sentito, ma più che nel nostro Paese all’estero. Molti turisti stranieri infatti considerano l’Italia un museo a cielo aperto per via di un paesaggio unico nel suo genere, frutto di una storia millenaria e della mano dell’uomo che ha svolto per molti secoli il ruolo di guardiano, o meglio di giardiniere, come amano sottolineare molti ambientalisti. Qualche anno fa parlando dell’Italia il New York Times scriveva: “Ogni mille metri di spazio, in Italia, costituisce un museo all’aperto più importante o altrettanto importante di ogni altro museo del mondo”. L’Italia ha vissuto di rendita, una rendita basata sulla ricchezza culturale e naturale del nostro paesaggio. L’aumento della popolazione, unito ad altri fattori, ha fatto sì che questo patrimonio venisse in parte consumato. Un problema, va ribadito, presente in tutta Europa, uno dei continenti più urbanizzati al mondo: si calcola che tra il 1990 e il 2006 si sia avuto un aumento delle aree di insediamento del 9% in media; in Italia si stima che il consumo del suolo nel periodo 1990-2005 sia stato di oltre 244.000 ettari all’anno (circa due volte la superficie del comune di Roma), in pratica oltre 668 ettari al giorno (circa 936 campi da calcio). Un problema quindi di livello internazionale, ma di cui si è discusso molto ad Osimo, comune della provincia di Ancona, che ha avuto un‘importante crescita demografica tanto da arrivare agli attuali 35mila abitanti. Ma questo aumento di popolazione, nello specifico caso osimano ha fatto scaturire l’annosa domanda se sia dovuto al piano regolatore del 1996, varato dall’allora amministrazione Niccoli, che prevedeva una rilevante crescita urbanistica del comune senzatesta, o ad un determinato processo portato avanti dalle amministrazioni delle Liste Civiche? Dopo alcuni anni e reciproci scambi di ‘accuse’, venerdì 29 gennaio, alle ore 21.15, presso Palazzo Campana, si terrà l’atteso confronto su “Chi ha cementificato Osimo?” tra due importanti protagonisti della vita politica cittadina: l’ex vice sindaco (amministrazione Niccoli) Matteo Biscarini, esponente storico dei Dem osimani, e l’ex sindaco Dino Latini. I due “contendenti” proveranno a spiegare le loro ragioni. Il confronto, promosso dall’Associazione Auser Cultura, prevede che Biscarini e Latini abbiano 15 minuti ciascuno per spiegare le rispettive posizioni, anche attraverso il solo ausilio di diapositive, poi sarà la volta dei giornalisti che potranno rivolgere delle domande. La serata si chiuderà con una sorta di ‘arringa’ finale da parte dei due protagonisti lasciando così al pubblico di valutare un proprio giudizio personale sull’intera vicenda. L’iniziativa non nasce al solo scopo di riaccendere l’agone politico osimano, ma di approfondire un argomento molto sentito in città con l’obiettivo di fare un po’ di chiarezza anche sulle rispettive attività svolte come amministratori da Biscarini prima e Latini dopo. A moderare l’incontro è stato chiamato il giornalista Luca Falcetta. L’ingresso è libero, si invita quindi la cittadinanza a partecipare numerosa.
Ufficio stampa