Osimo, il suo tesoro archeologico ritrovato e la antichissima storia della città
OSIMO – E’ solo una piccolissima parte di quello che potrebbe celare il sottosuolo del centro di Osimo, quello che gli archeologi hanno trovato durante i lavori per il restyling del loggiato. La statua, manufatto di grande importanza, e i resti di una chiesa, ma a profondità più elevate ci si aspetta di trovare persino l’intera città romana, il suo foro.
“Un tesoro inaspettato “ ha detto il sindaco di Osimo ieri ad apertura della conferenza stampa cui sono stati invitati il soprintendente archeologico della Regione Marche Mario Pagano e l’ispettore archeologo Stefano Finocchi. I resti sono tanti e appartenenti a diverse epoche storiche. Si va dal pezzo più pregiato, una statua femminile appartenente al II secolo dopo Cristo, più o meno 100 – 150 dopo Cristo, a rimanenze dell’antica chiesa di santa Maria Assunta, o santa Maria della Piazza, di epoca medioevale, ma con ritrovamenti
che fanno pensare con assoluta certezza a epoche successive, rinascimento e 1600.
Una stratificazione di storia, strutture, testimonianze di interesse fuori da ogni immaginazione. Interesse sia storico, per la scoperta di una parte storica della città finora forse solo immaginata e ora concretizzatasi nei ritrovamenti, ma anche di indotto turistico. La stessa statua avrà, come ha preannunciato il vice sindaco Mauro Pellegrini delegato alla cultura “uno spazio a sé che stiamo valutando”. Si pensa a porla bene in mostra sotto il loggiato, protetta a dovere, si sta studiando una soluzione compatibile con la visibilità e la cura del reperto.
E se fino a ora scavando al massimo a poco più di 5 metri di profondità il terreno ha restituito tanto valore, è verosimile che andando a scandagliare ancora di più si trovi la città romana, il suo foro le sue strade la sua vita rimasta sommersa finora. Del resto, come hanno messo bene il evidenza gli esperti, la logistica è compatibile con la presenza di un mercato che nelle città romane doveva soddisfare tra l’altro il requisito di accessibilità. Dicevamo pezzo di particolare pregio la statua femminile. Realizzata con marmi di Paros, quindi un marmo particolarmente prezioso, richiama a una figura della nobiltà romana, o imperiale. Difficile quindi pensare che faccia parte della stessa partita delle altre statue ospitate nell’atrio comunale. Il panneggio e la manifattura richiamano un lavoro di alta specializzazione. Gli archeologi presenti hanno ipotizzato che la statua sia stata in epoca successiva un’acquasantiera all’interno della chiesa medioevale, visti i chiari segni di utilizzo presenti sul marmo e che poi ancora dopo, quando la “censura” ne vietava la esposizione, sia stata messa da parte. Le intenzioni dell’amministrazione comunale sono di renderla fruibile a tutti, cittadinanza e turisti. E’ quindi probabile che nella seconda parte della ristrutturazione del loggiato trovi un posto tutto per sé. Rimane ora la grande curiosità di sapere cosa altro possa custodire il sottosuolo intorno Palazzo Comunale. Di certo, per quanto si è potuto apprendere e ipotizzare con un certo realismo, il centro del Potere a Osimo da duemila anni a questa parte è rimasto “logisticamente” collocato proprio in quella parte di città.