Pagati gli stipendi agli autistio della Tribuzio, ma ora l’amministratore ricorre alle vie legali
Corse vuote e chilometraggi da ottimizzare, e fare chiarezza su quella linea Osimo-Osimo Stazione ancora gestita da Atma. Ecco le principali questioni sul tavolo.
OSIMO – Gli stipendi ai sei autiosti dipendenti della Tribuzio Marche sono stati pagati. Ma assicura il titolare della ditta, Carmine Tribuzio, l’arretrato non ammontava a tre mesi di stipendi, bensì all’ultimo mese, pagato non appena il Comune ha corrisposto alla società i mesi di gennaio e febbraio.
Anche su queste corresponsioni bimestrale si va però a incentrare la polemica, il Comune che prima girava la somma dovuta alla ditta ogni mese ora la gira ogni due mesi creando di fatto qualche difficoltà. E c’è di più: anche il ricorso a Tar e tribunale ordinario, che Tribuzio ha avviato nei confronti di Atma.
Ma andiamo con ordine.
La protesta degli autisti era arrivata qualche giorno fa sul tavolo del sindaco Simone Pugnaloni: gli stipendi a quanto riportato nella missiva non venivano erogati dallo scorso gennaio.
Un vero problema cui alla fine i dipendenti hanno pensato di porre termine con l’informazione all’amministrazione comunale.
Oggi Carmine Triuzio, laziale ma con sede a Osimo dove dallo scorso anno gestisce il servizio di trasporto locale, ha dato la buona notizia: tutto a posto, i dipendenti sono stati saldati.
Ma non è tutto a posto su altri fronti: le corse vuote che dunque determinano una perdita in tempo e carburante, di alcune linee, la corsa locale ma gestita da Atma, tra Osimo e Osimo Stazione che di diritto spetterebbe alla Tribuzio, come fa notare l’amministratore, ma che viene ancora oggi gestita da Atma, la quale invece dovrebbe solo coprire le corse extraurbane.
Per fare chiarezza su quest’ultimo puinto la Tribuzio si è rivolta sia la Tar che al tribunale ordinario, perché si esprimano su una situazione che appare anomala.
Ma non basta, anche sul fronte dei chilometraggi la società si appella al sindaco chiedendo che venga fatta chiarezza, ma che soprattutto vengano razionalizzati, studiando mappe e percorsi che non siano in perdita e non registrino corse vuote.