Polemiche sulle strutture ospedaliere di Osimo e Ancona, Pugnaloni interviene
OSIMO – Diffuso qualche ora fa il comunicato nel quale il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni interviene sulle recenti polemiche che hanno investito l’ospedale di Osimo tacciato di essere “privilegiato” rispetto ad Ancona.
Ecco cosa ha sottolineato Pugnaloni
“La presa di posizione di esponenti di rilievo del centrodestra marchigiano contro il direttore generale dell’Inrca Gianni Genga, accusato di vessare la struttura ospedaliera di Ancona per favorire quella di Osimo, non fa altro che alimentare polemiche e complicare semmai il percorso di integrazione, anche a livello organizzativo e di personale, che diventa invece indispensabile se si pensa che, speriamo presto, i due nosocomi saranno inglobati nella nuova cittadella sanitaria dell’Aspio.
Come sindaco di Osimo mi lasciano sgomento queste accuse, visto che dobbiamo lavorare semmai per l’integrazione. Bisogna condividere le scelte della direzione sanitaria che fanno il bene dei due ospedali. L’accusa al direttore Genga di aver trasferito a Osimo posti letto chirurgici va contestualizzata in un quadro nazionale nel quale diversi presidi ospedalieri sono stati costretti a sacrificarli per dare priorità alla gestione della pandemia, come avvenuto all’Inrca di Ancona.
A chi mette in dubbio l’idoneità di Osimo per gestire l’attività chirurgica arrivata da Ancona, faccio presente che il Ss. Benvenuto e Rocco risponde agli indicatori previsti dal decreto del Ministro della Salute dell’aprile 2015 relativo alla definizione degli standard dell’assistenza ospedaliera, così come mi riferiscono i referenti del nostro nosocomio con i quali mi confronto periodicamente.
A dimostrazione della qualità e dell’importanza dell’attività chirurgica di Osimo, dati oggettivi evidenziano che al Ss. Benvenuto e Rocco vengono svolti interventi sia in elezione che in urgenza, sia di chirurgia generale tradizionale che in laparoscopia per patologie benigne e maligne. L’equipe già a lavoro mi ha assicurato che riesce sempre a garantire elevati standard assistenziali e che svolge interventi su più ambiti: chirurgia addominale, flebologia, proctologia, senologia, chirurgia tiroidea, patologia erniaria e chirurgia ambulatoriale. Nel solo 2020, nonostante l’emergenza Covid che ha costretto a concentrarsi solo su tumori e urgenze, mi riferiscono che la chirurgia di Osimo è riuscita ad eseguire 763 interventi, di cui 255 in urgenza. Insomma, l’Inrca di Osimo è pronta a fare la sua parte e insieme a quella di Ancona, a prescindere da dove si opera, rappresenta una risorsa per la sanità regionale che va tutelata da tutti”.