Slow Food “Preoccupazione per lo stato di criticità del mosciolo selvatico”
La condotta di Ancona esprime le proprie preoccupazioni sul prodotto e sulla sua sopravvivenza.
ANCONA – Alla fine di agosto 2022 la pesca del mosciolo selvatico di Portonovo Presìdio Slow Food è stata fermata anticipatamente da parte della Cooperativa Pescatori di Portonovo, in accordo con Slow Food Ancona e Conero, a causa della scarsità del prodotto, confermando le preoccupazioni esistenti da tempo circa il futuro del mitile, ma nessun provvedimento è stato preso per la stagione di pesca 2023.
In questo periodo la Condotta Slow Food ha più volte evidenziato le criticità in merito alla sopravvivenza del misciolo e del Presidio istituito nel 2004, evidenziandone i rischi esistenti e l’impossibilità di previsioni certe, nonché la massima prudenza nella gestione della situazione. Gli inviti rivolti a tutti coloro che sfruttano la risorsa ad adottare comportamenti cautelativi sembra non aver avuto effetto, Inoltre, anche l’istituzione dell’Area marina protetta, unico vero strumento per la salvaguardia anche del mosciolo, non ha fatto passi avanti. Siamo ormai nel pieno dell’estate e non sembrano vicine decisioni operative per il mosciolo neppure per la prossima stagione di pesca del 2024.
A giugno scorso, nell’ambito della diciottesima edizione di Mosciolando, durante il convegno “Mosciolo selvatico di Portonovo – un presidio fragile: tutela, cure e proposte”, il prof. Carlo Cerrano dell’UNIVPM ha avanzato la proposta di istituire una o più aree in cui vietare per un tempo utile la pesca – una sorta di incubatore – lasciando i moscioli liberi di riprodursi e di rilasciare nel tempo molte larve che trasportate dalle correnti ripopolerebbero altre zone.
Slow Food, che ipotizza quale zona di incubazione lo scoglio del Trave, ritiene interessante e concreta questa proposta, che aumenterebbe la capacità riproduttiva del mosciolo con effetti positivi sia per la sopravvivenza dello stesso che per la disponibilità futura a favore di tutti gli interessati, tra cui in particolare i pescatori professionali e i ristoratori.
Un provvedimento quindi necessario a fronte di una generale scarsa consapevolezza del rischio concreto che il mosciolo selvatico possa scomparire, come già successo ad esempio per la piccola pesca, con la conseguente perdita di biodiversità e di una economia tradizionale patrimonio di tutti.
È interesse comune quindi fare di tutto affinché ciò non accada, anche sacrificando in parte gli interessi immediati. Rivolgiamo per questo un appello a tutti i principali soggetti interessati al mosciolo selvatico per una unità di intenti prioritaria e indispensabile per attivare un dialogo e un confronto che definisca il percorso per realizzare una sintesi finale che porti alla conservazione del prezioso mitile.
Per questo motivo, essendo molto imprudente iniziare anche la stagione di pesca 2024 nelle condizioni attuali, occorre attivare immediatamente il dialogo istituendo un tavolo comune tra i principali soggetti interessati per definire gli interventi più opportuni e quindi realizzarli tempestivamente.
Slow Food invita fin d’ora gli interessati a comunicare la propria disponibilità, anche solo di massima, a partecipare ,inviando un email al seguente indirizzo: infoslowfoodanconaeconero@gmail.com