Un sonetto per chiedere a Ceriscioli la verità sull’ospedale di rete
OSIMO – Fare chiarezza sull’ospedale di rete. Osimani e abitanti della Valmusone non hanno chiare le coordinate che andranno a guidare la realizzazione del nosocomio e chiedono risposte, chiarimenti, chiedono “la verità “. In questi giorni a Osimo è stato affisso un manifesto con la richiesta di avere delucidazioni sull’argomento. Richiesta rivolta direttamente al presidente della Regione Ceriscioli. Il manifesto parla di verità ma rimanda anche alla possibilità che la politica sanitaria regionale sia indirizzata a sostenere la sanità privata, non condivisa dai promotori dell’iniizativa osimana. A corredo della locandina in cui si richiamano appunto i temi del futuro ospedale di rete e della privatizzazione di un comparto così delicato per la comunità osimana e non, un breve ma significativo sonetto che riportiamo qui di seguito. Il tono anche se sbarazzino cela tutta la preoccupazione di una comunità che rimane in attesa di risposte
Fare chiarezza sull’ospedale di rete. Osimani e abitanti della Valmusone non hanno chiare le coordinate che andranno a guidare la realizzazione del nosocomio e chiedono risposte, chiarimenti, chiedono “la verità “. In questi giorni a Osimo è stato affisso un manifesto con la richiesta di avere delucidazioni sull’argomento. Richiesta rivolta direttamente al presidente della Regione Ceriscioli. Il manifesto parla di verità ma rimanda anche alla possibilità che la politica sanitaria regionale sia indirizzata a sostenere la sanità privata, non condivisa dai promotori dell’iniizativa osimana. A corredo della locandina in cui si richiamano appunto i temi del futuro ospedale di rete e della privatizzazione di un comparto così delicato per la comunità osimana e non, un breve ma significativo sonetto che riportiamo qui di seguito. Il tono anche se sbarazzino cela tutta la preoccupazione di una comunità che rimane in attesa di risposte certe.
“O caro presidente Ceriscioli
Volemo falli nasce ‘sti fioli?
Da manco un anno fai il presidente
E già te s’è ‘rvoltata tanta gente!
Sei ‘ndato a mette il dito ‘ntel futuro
I figli non se tocca… te lo giuro!
Ce pensi a quanta gente fai dispetto?
Chi viene al monno deve avé rispetto!
Semo parecchi a esse ‘ncavolati
Delusi, stufi, stracchi e turmentati
Ma pure ‘nnerti, tosti e ‘ndiavoladi.
Se vai avanti cun ‘sa cunvinzione
E nun ascolti a le persone bone
Fai solo la figura del…… capiscione (cusa aveate capito????)”