Vicenda Cosmo, il ricorso al Tar Marche indispensabile per insinuarsi nel passivo del fallimento, assurde le dichiarazioni del consigliere Latini.
OSIMO – Attendo con serenità le querele annunciate del consigliere comunale Dino Latini, certo di essermi limitato a raccontare la verità sostanziale dei fatti con documentazione alla mano. Nei giorni scorsi la curatela fallimentare della Cosmo Spa ha chiesto un risarcimento danni al Comune di Osimo per milioni di euro. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, assieme al vicesindaco Mauro Pellegrini abbiamo ripercorso le dinamiche della vicenda, mostrando ai giornalisti copia dell’esposto-denuncia presentato nel 2015
sulla fideiussione irregolare, costringendo il Comune di Osimo a realizzare con fondi propri la strada che costeggia la nuova sede della Lega del Filo d’Oro, che a breve andremo ad inaugurare.
D’altro canto ben comprendo il nervosismo del consigliere Latini, dal momento che la vicenda in questione riguarda i precedenti governi delle Liste Civiche.
E’ bene poi precisare che solo il Tar è l’organo competente a giudicare in materia urbanistica, e può dunque accertare il titolo e la quantificazione del danno che serviranno successivamente ad insinuarsi nel passivo della società fallita. E così abbiamo fatto! Strano che un avvocato di professione, a me avverso politicamente, non conosca queste basilari regole procedurali. Altrimenti, se avessimo rinunciato al Tar, avremmo di fatto rinunciato al contenzioso, causando un possibile danno erariale a carico dell’ente comunale. Stupisce che il consigliere comunale Dino Latini, su questioni così delicate, alzi il tono del dibattito politico: il fine sembra essere solo quello di deviare eventuali sue responsabilità, tanto più che è iniziata da tempo (ma forse per lui non è mai terminata) la campagna elettorale.
IL SINDACO
Simone Pugnaloni