Vino. Battistoni (Mipaaf): “Da OMS attacco sconsiderato al vino italiano”
ROMA – “Ciò che è stato illustrato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel documento “European framework for action on alcohol 2022-2025”, possiamo consideralo un attacco sconsiderato al vino italiano e ad un comparto leader a livello mondiale per etichette Igp e Dop”.
E’ quanto dichiara in una nota il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni commentando il quadro d’azione sull’alcol 2022-2025 illustrato a Tel Aviv nella 72esima sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms.
“Dopo i tentavi di imporre in Italia il Nutriscore e altre procedure lesive dell’agroalimentare italiano – aggiunge – siamo esterrefatti dal vedere come un’Istituzione internazionale per promuovere i corretti stili di vita imponga, indiscriminatamente, un proibizionismo su larga scala non facendo alcuna distinzione di sorta, ma colpendo, invece, a 360 gradi il comparto vitivinicolo italiano”.
“Colpire il nostro vino – aggiunge Battistoni – oltre a produrre effettivi economici negativi a livello nazionale, colpisce il nostro made in Italy, la nostra dieta mediterranea e il nostro turismo. Non a caso, ogni anno, oltre 15 milioni di enoturisti, come segnala l’Associazione nazionale Città del Vino, vengono in Italia per vivere la cultura del nostro Paese unendo le nostre unicità vitivinicole che rappresentano storia, tradizione e territorialità oltre a identificare le eccellenze provenienti dalla nostra geografia enogastronomica”.
“Da tempo, come Italia e come membri dell’Ue, stiamo conducendo battaglie di diritto, fondate sul merito e sul metodo contro il Nutriscorse. Questo ulteriore attacco promosso da sempliciste deduzioni elaborate dall’Oms – prosegue – ci impone di fare quadrato e di difendere il nostro vino, i nostri produttori, le associazioni e le realtà territoriali. Non possiamo permettere che un settore strategico del nostro Paese venga demonizzato e colpito da scelte affrettate e prive di reali riscontri che pongono su un piano ideologico ciò che è sano da ciò che non lo è, senza applicare distinzioni necessarie”, conclude Battistoni.