Voucher ASSO non legittimi, l’azienda del Comune deve risarcire per 152 mila euro
La Cassazione si è pronunciata rigettando il ricorso dell’Azienda speciale di Osimo che ora dovrà pagare i soggetti retribuiti con voucher oltre a quanto dovuto anche le spese legali
OSIMO – La Cassazione si è pronunziata e non a favore della legittimità dei pagamenti con voucher delle prestazioni a progetto e di natura continuata e continuativa di alcuni lavoratori. La decisione è chiara: l’Azienda del Comune di Osimo deve pagare più di 152 mila euro.
Una precedente e aveva interessato la Corte di Appello che a sua volta aveva rimandato all’Inai l
a questione.
E anche in quel caso non era stata favorevole alla Asso.
Per quanto riguarda le collaborazioni coordinate e continuative e a progetto l perché “Era stata accertata la remunerazione in misura inferiore alla legge dei soggetti impiegati in lavoro accessorio e la non genuinità di alcune prestazioni occasionali autonome, l’illegittimità dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati ai sensi degli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 276 del 2003 e la natura retributiva delle somme elargite ad alcuni collaboratori a titolo di rimborso chilometrico”, si legge nel documento della Cassazione.
L’azienda speciale del Comune aveva anch’essa fatto i suoi passi nei confronti dell’Inps e dell’Inail per la sentenza del tribunale di Ancona che aveva rigettato l’opposizione a due verbali unici di accertamento notificati dagli enti previdenziali, a seguito dei quali era stato chiesto il pagamento di oltre 152mila euro, cifra che andava a rispecchiare una situazione non corretta riguardante la irregolarità di numerose posizioni lavorative di collaboratori impegnati a vario titolo nell’azienda, nel periodo compreso dal gennaio 2014 al dicembre 2017 e fino al 30 maggio 2018, con il coinvolgimento di due amministrazioni comunali, quella a guida Liste Civiche e quella a guida Partito Democratico.
Quella cifra dovrà essere restituita. “Elemento trascurato sarebbe quello concernente i lavoratori pagati a mezzo voucher quanto al rispetto del limite del compenso a duemila euro (applicabile solo ai datori di lavoro privati), circostanza esplicitamente contestata”.
La Corte poi condanna la Asso anche al pagamento delle spese legali, più di 16mila euro. Un caso quello del pagamento con voucher che aveva investio tuto il territorio nazionale ed era stato sollevato all’interno del consiglio comunale di Osimo dalla consigliere Maria Grazia Mariani, allora nel Gruppo Misto.