Dall’Acquedotto del Nera a Osimo, Montefano e Montecassiano: la situazione dell’acqua dalle sorgenti al territorio
OSIMO – Si avvicina con la fine dell’anno la scadenza stabilita per la concessione temporanea di 50 l/s aggiuntivi derivati dalla Sorgente San Chiodo (Castelsantangelo sul Nera) che alimenta
l’Acquedotto del Nera.
Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti Angela Barbieri, sindaco di Montefano, Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, Simone Pugnaloni, sindaco di Osimo e Fabio Marchetti, Amministratore Delegato di Astea.
Fabio Marchetti ha affermato: “E’ stato un lavoro in sinergia tra gli enti e i sindaci. Siamo soddisfatti dell’acqua del Nera che arriva ai cittadini di Osimo, Montecassiano e Montefano, ma dobbiamo raggiungere con la rete i restanti 11 comuni del territorio delle province di Ancona e Macerata”.
Leonardo Catena: “è una giornata speciale per tutti i cittadini. Poter utilizzare l’acqua del Nera porterà un beneficio anche dal punto di vista della diminuzione delle bottiglie di plastica”.
Angela Barbieri: “siamo molto soddisfatti di questa giornata e possiamo annunciare che nei prossimi mesi verrà installata una casetta dell’acqua anche a Montefano”.
Simone Pugnaloni ha concluso: “E’ da 40 anni che aspettiamo questo momento, oggi siamo soddisfatti ma dobbiamo chiedere alla Regione Marche di estendere la concessione degli ulteriori 50 l/s. In prospettiva dovremo arrivare a 350 l/s per coprire tutti i comuni rimanenti”.
Solo grazie a tale risorsa i gestori del servizio idrico integrato coinvolti ASSM di Tolentino, ASSEM di San Severino Marche, APM di Macerata e ASTEA di Osimo hanno la possibilità di erogare acqua di ottima qualità e a costi contenuti ad una consistente parte dei cittadini dell’ATO 3, quota destinata ad aumentare nel tempo con la prosecuzione dei lavori di realizzazione delle condotte e ulteriori incrementi della derivazione.
I Comuni di Treia, Appignano, Montecassiano, Montefano e Osimo, gli ultimi in ordine cronologico raggiunti dalla fornitura proprio grazie all’aumento temporaneo della derivazione da 150 a 200 l/s ottenuto nell’agosto 2018, in mancanza di una conferma della concessione attuale da parte della Regione Marche si troveranno a dover rinunciare a tale preziosa risorsa, e potranno far fronte alla domanda idropotabile dei territori serviti solo tornando a utilizzare esclusivamente gli attingimenti dalle falde, con ovvie ripercussioni negative sulla qualità dell’acqua distribuita.
Oltre all’invaso di Castreccioni di Cingoli, che attraverso l’adduttrice omonima serve anche Osimo e Montefano, le fonti di approvvigionamento in uso sono rappresentate da piccole sorgenti (Treia) e dai campi pozzo che captano dalle falde di subalveo dei fiumi Musone e Potenza (Appignano, Osimo, Montecassiano), che da una parte risentono fortemente dei sempre più frequenti e prolungati periodi di scarsità di precipitazioni, dall’altra presentano criticità legate alla scadente qualità dell’acqua grezza prelevata e alle conseguenti necessità di trattamento.
Ad oggi la continuità dell’approvvigionamento è garantita grazie al costante monitoraggio e all’efficace azione gestionale messa in campo dai gestori, sotto il coordinamento dell’AAto 3. In particolare nell’ultimo anno è stata fondamentale l’azione sinergica che ha visto la piena collaborazione tra Società per l’Acquedotto del Nera, APM e ASTEA, consentendo di ottimizzare la configurazione impiantistica in maniera tale da arrivare a fornire acqua proveniente dai Sibillini anche al Comune di Osimo.
Gli esiti del Piano di Monitoraggio Ambientale, recentemente trasmessi dall’AAto 3 ai competenti Uffici regionali a corredo della richiesta di conferma dell’aumento della concessione di derivazione dalla sorgente San Chiodo, dimostrano il rispetto delle condizioni imposte, in particolare in riferimento al Deflusso Minimo Vitale (DMV) da garantire al corso del fiume Nera a valle della derivazione e allo stato di qualità ecologica del corso d’acqua.
Si può a buon ragione ritenere che la Regione Marche, previa conferma del nulla osta del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, possa confermare l’attuale concessione, pari a complessivi 200 l/s destinati ai Comuni soci dell’Acquedotto del Nera, cui si aggiungono 15 l/s, veicolati attraverso lo stesso Acquedotto del Nera e temporaneamente destinati all’approvvigionamento delle SAE dei Comuni di Valfornace e Visso, oltre che di alcune attività produttive che hanno mantenuto la propria sede nelle aree più colpite dai devastanti eventi sismici del 2016.