Un credito più “umano”? Daniel Tarozzi lo propone
CASTELFIDARDO – L’annuale appuntamento con la rassegna CNAutore, promossa dalla CNA di Zona Sud di Ancona, si è svolta venerdì 16 giugno con la presentazione del libro di Daniel Tarozzi “Io faccio così”, una raccolta di storie di imprenditori e cittadini che propongono un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Lo scrittore ha approfondito la sua opera attraverso le domande dei due moderatori Andrea Moroni (imprenditore CNA) e Andrea Cantori (segretario CNA di Zona Sud di Ancona).
CASTELFIDARDO – L’annuale appuntamento con la rassegna CNAutore, promossa dalla CNA di Zona Sud di Ancona, si è svolta venerdì 16 giugno con la presentazione del libro di Daniel Tarozzi “Io faccio così”, una raccolta di storie di imprenditori e cittadini che propongono un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Lo scrittore ha approfondito la sua opera attraverso le domande dei due moderatori Andrea Moroni (imprenditore CNA) e Andrea Cantori (segretario CNA di Zona Sud di Ancona). Tarozzi si è concentrato su alcune di queste esperienze, come quelle del microcredito o dei MAG (Mutua per l’autogestione) che raccoglie il denaro delle persone socie per investirlo interamente in attività mirate e coerenti con i principi cooperativi. Forme di credito “umane” che valutano più il progetto che le garanzie e permettono di gestire la restituzione del prestito attraverso un rapporto di dialogo e non di contrapposizione. “L’intervento di Tarozzi si è concentrato su tre principi che secondo lo scrittore sono alla base di tutte queste esperienze – ha commentato Andrea Cantori, responsabile sindacale della CNA di Zona Sud di Ancona – Ambiente, Comunità e Solidarietà, tre principi che possono permetterci di uscire da questa crisi attraverso un modello di sviluppo più sostenibile – conclude Cantori – Siamo certi che molte delle storie raccontate dallo scrittore possono e stanno contaminando anche il modello attuale di sviluppo, basti pensare all’autoconsumo o all’autoproduzione che stanno sempre più prendendo piede nella nostra società, ma siamo anche convinti che il nuovo modello di sviluppo che uscirà da questa crisi sarà un modello ibrido, contaminato da tante esperienze”.