Dall’11 al 13 marzo al Fermo Forum va in scena Tipicita’ Festival
Presidente Acquaroli:”Un’opportunità straordinaria per far conoscere l’a
Direttore Serri: ”Sara’ l’edizione della rinascita con 164 eventi e tanti ospiti italiani e internazionali”
ANCONA – Alla sua 31° edizione torna puntuale Tipicità Festival dall’11 al 13 marzo al Fermo Forum, nel cuore delle Marche. Segnalata anche dal portale del Ministero del Turismo, Italia.it, come iniziativa da non perdere, la manifestazione prevede quest’anno quattro percorsi espositivi e sei aree eventi dove curiosi e golosi potranno esplorare tutte le prelibatezze marchigiane interpretate da grandi chef e giovani talenti. Non solo il cibo, ma anche i territori e le comunità locali saranno protagoniste di un vero e proprio viaggio nelle identità marchigiane e dei confronti con altre realtà italiane ed estere. Il programma dell’evento è stato presentato questa mattina nella sede della Regione Marche nel corso di una conferenza stampa con Francesco Acquaroli presidente Regione Marche, Angelo Serri direttore di Tipicità, Andrea Maria Antonini assessore regionale all’Agricoltura e alle attività produttive, Paolo Calcinaro sindaco di Fermo (ente organizzatore) e Marco Bindelli vicepresidente Banco Marchigiano (project partner).
“Tipicità è un’ulteriore importante opportunità – ha detto il presidente Acquaroli – di far conoscere il made in Marche e soprattutto l’autenticità del nostro territorio che riesce a custodire le tradizioni e la qualità del ‘saper fare’ che ci contraddistinguono sia nell’enogastronomia che nella manifattura e nell’artigianato. Il marketing territoriale, l’idea che riusciamo a costruire della nostra regione, sono fondamentali per creare un valore aggiunto dei prodotti anche nell’immaginario collettivo e una maggiore consapevolezza delle potenzialità del nostro territorio. Su questo stiamo lavorando con risultati tangibili: il trend è positivo e dobbiamo cogliere questa occasione. L’esperienza di Tipicità in questo senso è unica e preziosa. E’ stata tra le prime manifestazioni 30 anni fa ad avere l’intuizione di associare i prodotti tipici all’immagine e alla promozione delle Marche, un binomio che si sta rivelando vincente”.
“I riflettori dell’evento sono puntati su cibo e specialità gastronomiche, insieme ad attrattive territoriali, icone del fashion e simboli del saper fare – ha spiegato il direttore, Angelo Serri – . Tipicità valorizza il locale nella dimensione globale, si confronta con altre comunità nazionali ed internazionali, sperimenta format nuovi per valorizzare il nuovo modo di essere italiani. Questa in particolare sarà l’edizione della rinascita e si respira grande entusiasmo: sempre mantenendo alta l’attenzione, ci lasciamo alle spalle gli anni difficili della pandemia e tutte le limitazioni che ne sono conseguite per allestire una vetrina delle Marche tutta da guardare e gustare. 164 gli eventi previsti nei tre giorni, ai quali parteciperanno anche 4 delegazioni estere da Tanzania, Olanda, Inghilterra e Sud Africa e tanti volti famosi del piccolo schermo”.
“La Regione è ben consapevole del ruolo di Tipicità nella promozione del territorio e per questo rafforzeremo ancora la collaborazione – ha aggiunto l’assessore Antonini – per valorizzare non solo i nostri prodotti di qualità, ma anche la nostra capacità di trattare le materie prime di eccellenza che abbiamo. L’obiettivo è far conoscere le Marche come regione del benessere e del buon vivere dove passare le vacanze o anche, dove prendere la residenza”.
Allestiti diecimila metri quadri di percorso. I vini delle Marche si raccontano in Autocthon, dal blasone delle denominazioni alle espressioni inconsuete e non convenzionali. Nel padiglione dei biocreativi storie di personaggi, produzioni e terre muovono dalla tradizione ed esplorano le innovazioni del gusto.
Nel Mercatino si vive il ritorno alla piazza ed agli aspetti più folk dell’enogastronomia con la possibilità di acquistare “chicche” introvabili nei consueti canali. Grand Tour è il padiglione “di viaggio”, nel quale annotare le proposte di accoglienza di luoghi ancora tutti da esplorare, al di fuori dai grandi circuiti turistici.