La Cena Medioevale alle Feste libagioni antiche e vino speziato. E un convegno sui Templari
“Voci e Sapori a Tavola”, la fastosa Cena Medioevale ha inizio. Cibi riproposti dopo un’attenta e fedele ricerca storico – culinaria del ristorante che si occupa del banchetto ma con la rilettura adatta al ‘palato’ moderno. Verrà proposto un menù come sempre di alto livello. Lasagne con gli spaccasasssi, erba spontanea che cresce sul Conero e tra le altre portate il semifreddo con frutta secca e miele. E tripudi di carni e verdure fresche, vini speziati e dolci antichi. Sia gli arredi della mensa che le suppellettili, le posate, i bicchieri
“Voci e Sapori a Tavola”, la fastosa Cena Medioevale ha inizio. Cibi riproposti dopo un’attenta e fedele ricerca storico – culinaria del ristorante che si occupa del banchetto ma con la rilettura adatta al ‘palato’ moderno. Verrà proposto un menù come sempre di alto livello. Lasagne con gli spaccasasssi, erba spontanea che cresce sul Conero e tra le altre portate il semifreddo con frutta secca e miele. E tripudi di carni e verdure fresche, vini speziati e dolci antichi. Sia gli arredi della mensa che le suppellettili, le posate, i bicchieri richiamano perfettamente l’Età di Mezzo. Candelabri a illuminare e piatti e bicchieri in coccio, posate in legno. Una ricostruzione assolutamente veritiera con tanto di menestrelli, giocolieri, mangiafuoco, mangiatori di spade e spettacoli a intrattenere i convitati tra una portata e l’altra in un’atmosfera d’altri tempi. Alle 21 in piazza della Contesa.
La chiesa del Sacramento a partire dalle 17 ospita il terzo e ultimo convegno di questa edizione delle Feste, Il Culto della Sacra Sindone e i Cavalieri Templari di Ieri e di Oggi a cura dell’ Associazione Templari Cattolici d’Italia. Relatori Mauro Giorgio Ferretti, presidente del Centro Studi Storici Templari e dell’Associazione Templari d’Itali e Camilla Camplani studiosa di Cristianistica e Archeologia Biblica.
Infine in piazza del Maniero alle 21. 30 il primo dei due spettacoli di Andrea Brugnera Il Cantar del mio Cid, rappresentazione teatrale ricostruita sulla base di testi originari del XII secolo con intermezzi giullareschi per meglio rendere lo spirito dell’epoca.