IL CONVEGNO/Il Vino è cultura di impresa alla XXVIII edizione della Festa del Rosso Conero
Alla XXVIII edizione della Festa del Rosso Conero che si è aperta venerdì scorso tornano i convegni, il primo dal titolo “La terra del Rosso Conero si tinge di… Rosato” si è tenuto venerdì 1 settembre nella sala convegni del Cmune di Camerano con ospiti di primissimo piano e pubblico interessato.
Sono stati approfonditi temi cari alle imprese ed ai consumatori. La nascita della nuova DOCG della tipologia Rosato e del Rosato Spumante è una grande opportunità di sviluppo ed evoluzione del Rosso Conero
Camerano– Ad aprire la XXVIII edizione della Festa del Rosso Conero a Camerano il maxi evento “La terra del Rosso Conero si tinge di… Rosato”.
Al tavolo dei relatori contributi di assoluto interesse con Oriano Mercante Sindaco di Camerano, Andrea Maria Antonini Assessore con delega all’Agricoltura della Regione Marche, Barbara Mori Assessore con delega alla Cultura Comune di Camerano, Michele Bernetti Presidente dell’Istituto Marchigiano di tutela vini (IMT), Alberto Mazzoni Direttore IMT, Mattia Moroder imprenditore Azienda Agricola Moroder, Marco Bruschini direttore ATIM Agenzia per il Turismo, ha coordinato e moderato l’incontro Gabriele Costantini giornalista.
“E’ fondamentale legare questi momenti a un evento come la XXVIII edizione della Festa del Rosso Conero – ha dichiarato il Sindaco di Camerano Oriano Mercante – poiché approfondiscono temi cari alle imprese, ma anche ai consumatori che stanno scoprendo sempre più il valore intrinseco del prodotto, ed hanno voglia di approfondire la cultura dei vini e del consumo responsabile”.
“Dopo anni di assenza torna l’attività convegnistica relativa al tema del Rosso Conero – ha dichiarato Barbara Mori Assessore con delega alla Cultura e Attività Economiche del Comune di Camerano – declinata in chiave di cultura d’impresa con ben 2 convegni. Il primo presso la sala convegni del Comune di Camerano proprio in apertura della festa intitolato “La terra del Rosso Conero si tinge di… Rosato” vuole mettere in evidenza il percorso che si sta costruendo per creare una nuova DOCG di questo grande prodotto. Il secondo dal titolo “Il Territorio del Parco, un ambiente virtuoso tra qualità dei prodotti e sostenibilità delle aziende” con la collaborazione di Riccardo Picciafuoco Presidente FF del Parco del Conero e legato all’acquisto da parte del Parco del Conero della proprietà del marchio Terre del Conero”.
“Si apre la Festa del Rosso Conero disquisendo della modifica del disciplinare del Conero Riserva DOCG – ha sottolineato Alberto Mazzoni direttore dell’Istituto Marchigiano di tutela vini (IMT) – che prevede l’introduzione della tipologia Rosato e del Rosato Spumante metodo classico. Una modifica che si allinea al cambiamento dei gusti di consumatori attenti e sempre più attratti da questa tipologia di vino oggi, più che mai, di tendenza. Un vino che la Casa Vitivinicola Garofoli in maniera avanguardistica produce sin dagli anni ‘80”.
“Le proposte di modifica al disciplinare di produzione del vino a DOCG Conero – ha dichiarato Andrea Maria Antonini Assessore con delega all’Agricoltura della Regione Marche – che prevedono l’introduzione della tipologia Rosato o Rosa anche Spumante metodo classico, rappresentano una grande opportunità di sviluppo ed evoluzione di questa prestigiosa denominazione. Con l’approvazione delle modifiche saranno inserite nel disciplinare, e quindi valorizzate, attività e produzioni effettuate fin dagli anni ’70 a partire dalle uve Montepulciano, vitigno principale della DOCG. Nel contempo, ampliando la gamma dei vini della denominazione con le tipologie Rosato o Rosa anche Spumante, il vino si abbinerà ancora di più alle eccellenze gastronomiche del territorio del Conero, fortemente basate sulla cucina di mare, andando incontro al gusto dei consumatori che numerosi frequentano i comuni del Parco e della riviera. L’opportunità di crescita del vino DOCG Conero, avvalendosi delle due nuove tipologie, potrà inoltre concorrere ad aumentare il potenziale dell’intero sistema delle denominazioni dei vini delle Marche con positive ricadute sull’intero comparto regionale”.