Il giornalismo e il cibo, nuova frontiera da esplorare
OSIMO – Il giornalismo e il cibo. Il giornalismo e l’enogastronomia. Cosa hanno in comune questi due mondi? Il giornalista si può occupare anche di enogastronomia? Può essere o diventare una specializzazione? Una recente indagine ha messo in evidenza che, in Italia, il turismo enogastronomico ha un giro d’affari fra i tre e i cinque miliardi di euro. I turisti interessati a questo settore (quelli stabili e quelli occasionali) sono circa
cinque milioni. L’appassionato di enogastronomia è sempre più esigente e cerca curiosità, esperienze innovative ed esige preparazione e competenza. Grazie al Web ciascuno crea il proprio percorso individuale sulla base dei propri interessi che diventano sempre più specifici, personalizzati e ristretti. La gastronomia e le tipicità hanno ormai largamente superato l’interesse per il vino e le scelte si intrecciano sempre più spesso con l’arte, l’ambiente, lo sport ed il wellness.
Proprio per questi dati e queste considerazioni sta sempre più assumendo un ruolo importante la figura del comunicatore del mondo del cibo, cioè un professionista che sappia raccontare con capacità narrative cosa c’è dietro un piatto e sappia comunicare con i nuovi media. Negli ultimi anni, proprio in seguito a questo crescente interesse, c’è stata una proliferazione di pubblicazioni, blog, programmi televisivi, film e perfino reality. E, come sempre avviene quando un fenomeno cresce in maniera improvvisa ed esponenziale, molti si avventurano nel nuovo mondo improvvisandosi giornalisti, scrittori, conduttori televisivi, blogger, ecc.
Improvvisazione, però, è sinonimo di scarsa professionalità, incompetenza e inevitabile perdita di credibilità. Il mercato chiede invece serietà, competenza, professionalità e approfondimento. L’esperto enogastronomico è un professionista che si occupa di redigere contenuti editoriali e multimediali con professionalità e nel rispetto dell’etica giornalistica. L’alimentazione e il cibo sono settori molto delicati. E’ facile creare scandali non verificando le fonti o semplificando e deformando informazioni scientifiche. E’ indispensabile avere precise conoscenze, capacità di analisi e di approfondimento.
Da otto anni l’Ordine dei giornalisti delle Marche e il Festival del giornalismo d’inchiesta lavorano assieme nell’organizzazione di un corso di formazione. Quest’anno il Festival si svolgerà da sabato 21 settembre a sabato 5 ottobre. Un’intera giornata (mercoledì 25 settembre) sarà dedicata alla formazione dei giornalisti. Quest’anno, come settore di intervento è stato scelto il giornalismo enogastronomico.
La nostra regione si sta sempre più distinguendo nel settore dell’enogastronomia di qualità, delle tipicità, del marketing territoriale, nella difesa del patrimonio genetico, del biologico. Anche per “raccontare” un piatto servono specifiche competenze scientifiche (chimica, fisica, microbiologia), umanistiche (storia e cultura dell’alimentazione, degustazione critica) e anche economiche (economia agroalimentare, marketing ristorativo). Oltre alla conoscenza profonda del territorio da cui derivano le materie prime per la preparazione di quel piatto. I giornalisti possono e devono inserirsi in maniera flessibile nel campo lavorativo dell’agroalimentare, andando a colmare un vuoto creatosi negli ultimi decenni fra settore produttivo e mondo del consumo.
Durante le otto ore di lezione si parlerà delle tecniche di scrittura giornalistica e dei diversi linguaggi, delle fonti, del food writer, delle qualità specifiche della scrittura enogastronomica (sensi, emozione, ricordo), del giornalista enogastronomico (definizione e caratteristiche), del free lance food journalism (come andare a caccia di storie e scrivere una query letter), dei valori-guida per un buon food journalism (dalla completezza narrativa allo spirito di servizio), della deontologia e dell’etica della comunicazione giornalistica (carte, codici, principi) , delle parole chiave per acquisire professionalità (dall’attendibilità alla verità).
Il corso si svolgerà a Montecarotto, nella sala congressi del Centro Aziendale Le Busche Terre Cortesi Moncaro. Nelle otto ore di lezione è prevista anche una visita alla Cantina per conoscere da vicino le più moderne e innovative tecniche di produzione sotto la guida di un enologo che spiegherà anche i segreti del vino e le tecniche di assaggio.
Il corso sarà valido per l’assegnazione dei crediti formativi e sarà diretto da Gianni Rossetti, già Presidente dell’Ordine delle Marche e per anni docente e direttore della Scuola di giornalismo di Urbino. Il corso sarà tenuto dallo stesso direttore (Gianni Rossetti) e da due esperti del settore, Angelo Serri e Alberto Monachesi. La partecipazione è gratuita. Possono partecipare anche studenti e tutti coloro che hanno interesse a conoscere il linguaggio e le tecniche dell’informazione enogastronomica.
Informazioni logistiche
Argomento: Il giornalismo enogastronomico
Sede: Montecarotto, sala convegni Centro Aziendale Le Busche Terre Cortesi Moncaro, Contrada Le Busche n. 2
Durata: 8 ore (dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30)
Posti disponibili: Cento
Docenti: Gianni Rossetti (giornalista); Angelo Serri (giornalista e project manager); Alberto Monachesi (giornalista esperto di marketing territoriale)
Costi: L’iscrizione è gratuita
Partecipazione:Il corso a aperto a tutti: giornalisti, studenti e tutti coloro che hanno interesse a conoscere il linguaggio e le tecniche dell’informazione enogastronomica.
Servizi: Pranzo al Ristorante Erard a prezzo convenzionato (10 euro: un primo servito a tavola, acqua vino e caffè). Obbligatoria la prenotazione a presidente@juterclub.it
Informazioni e iscrizioni: Segreteria Ordine giornalisti delle Marche (071.57237); Segreteria Festival giornalismo d’inchiesta Osimo (338.9321391)
Logistica: Ampia possibilità di parcheggio gratuito