Un successo ieri per Osimo narra il lavoro alle filande
OSIMO – Iniziativa di grande spessore organizzata da Auser, oggi pomeriggio nella splendida cornice della Sala 4 Colonne di Palazzo Campana. Posti liberi solo in piedi. Sala gremita infatti, per ascoltare l’ interessantissima presentazione di Carlo Sorpino, segretario dello Spi Cgil, sulle lotte sindacali capeggiate dalle filandaie osimane
Iniziativa di grande spessore organizzata da Auser, oggi pomeriggio nella splendida cornice della Sala 4 Colonne di Palazzo Campana. Posti liberi solo in piedi. Sala gremita infatti, per ascoltare l’ interessantissima presentazione di Carlo Sorpino, segretario dello Spi Cgil, sulle lotte sindacali capeggiate dalle filandaie osimane e sulla nascita della camera del lavoro cittadina (dati reali estrappolati dal libro “Mai con Mussolini” di Armando Duranti).Con il, come sempre preparatissimo, Massimo Morroni si è poi affrontato l’excursus storico, dalla bachicoltura, alle varie fase della lavorazione dei filati, partendo dalla trattura fino alla piegatura, non tralasciando le musiche e le canzoni tipiche del tempo e del contesto stesso delle Filande. Grande rilevanza è stata data alla vita di forte disagio condotta delle filandare osimane, costrette a pesantissimi turni lavorativi in condizioni durissime con le mani immerse per circa 14 ore al giorno, in acque che arrivavano a temperature di 80 gradi. Di forte coinvolgimento emotivo, la testimonianza video, della Sig.ra Natalina, filandaia osimana presente in sala, che ci ha trasportato in quel periodo, attraverso i suoi racconti, permettendoci, nell’ascoltarla, di toccare con mano, l’esperienza reale di tante giovani, costrette, ancora bambine, a quel lavoro di grande pesantezza, per poter contribuire concretamente al miglioramento delle condizioni di vita delle loro famiglie. Toccante e al tempo stesso divertente, l’intermezzo di Norma Saluzzi e Milvia Vigiani che hanno interpretato due amiche intente a discutere dei loro sogni di matrimonio ( discorso tratto e rielaborato da un dialogo del 1917 fra due filandaie osimane, pubblicato da un giornale locale di allora, “La frittata”). Emozionante l’intervento di Luigi Egidi che ci ha fatto conoscere, con la sua interpretazione scenica, la lettera di un figlio alla madre filandaia, attraverso i ricordi del bambino. Per ultimo, ma non come ordine di importanza, va un plauso allo straordinario lavoro realizzato da Marianna De Leoni e Claudio Rovagna, con il loro Tempo di Seta, le Trame Sonore. Vero e proprio capolavoro che ha saputo, in maniera magnifica, tradurre in arte il lavoro di tante donne e le lotte nel nostro territorio attraverso la rappresentazione della memoria di un tempo, della fatica e della presa di coscienza di tante lavoratrici. Un lavoro formidabile e di grande prestigio che si è concluso poi con l’interpretazione sublime, di Isabella Celentano e Marta Natalini, nel ruolo di due filandaie intente al lavoro. Ogni pagina della vita, anche nelle pieghe lontane del tempo, lascia un segno, oggi con Osimo narra il lavoro : Alle Filande, si è lasciato davvero il segno.