Conero, non solo mare
MONTE CONERO – Prendete degli scarponi adatti, munitevi di carta geografica, bussola, acqua e viveri energetici e metteteci sullo sfondo le meraviglie del Monte Conero. Eccola una delle mete più ambite per gli appassionati del Trekking nazionale: La traversata del Monteconero.
Prendete degli scarponi adatti, munitevi di carta geografica, bussola, acqua e viveri energetici e metteteci sullo sfondo le meraviglie del Monte Conero. Eccola una delle mete più ambite per gli appassionati del Trekking nazionale: la traversata del Monteconero, 12 km di lunghezza con 620 m di dislivello tra salita e discesa per un totale di 4 ore e 30 minuti di camminata tra il verde della natura e i misteri dei sentieri del Monte. Si parte dalla Piazzetta di Portonovo e si inizia a salire, convenzionalmente sul lato nord dell’Hotel Internazionale al termine della scalinata. Il primo impatto sarà con una galleria naturale creata dalla flora del luogo che, farcita di ampi snodi e tornanti, permetterà di raggiungere la prima tappa del cammino, Pian Grande. Qui sarà già possibile effettuare una sosta e godere dei primi paesaggi che vengono regalati. Il percorso proseguirà verso sinistra fino all’ex convento dei Frati Camaldolesi di recente trasformato in un albergo, e durante il cammino oltre ad ammirare i numerosi scorci che la zona offre ci sarà la possibilità di virare su sentieri alternativi che portano dritti fino alle spiagge. Proseguendo in discesa ci si troverà in linea d’aria parallelamente agli scogli caratteristici delle Due Sorelle per arrivare al punto di snodo della marcia, la Grotta del Mortarolo. Questo luogo ha una sua rilevanza storica in quanto, probabilmente intorno all’anno 1000, gli eremiti trovarono rifugio scavando la roccia per costruirsi una vera e propria casa, con tanto di foro verticale per l’uscita del fumo. Da qui si punta dritti per il Passo del Lupo che condurrà verso la Fonte d’Olio, teatro all’aperto ricavato da una cava dismessa. L’obiettivo diventa Pian di Raggetti, ampia radura prativa tra alberi di alto fusto, che si presenterà dinanzi a noi dopo aver varcato Fosso San Lorenzo, vero e proprio insediamento di macchia mediterranea, e altre tre cave immerse in un canalone. Una volta alla radura il percorso va attenuandosi e si inizia a intravedere la via del ritorno. Prima di tornare al punto di partenza, la Piazzetta, sarà possibile ammirare un sito dove sono presenti alcune incisioni rupestri risalenti all’età del bronzo. Ultima cosa è la scelta del periodo. Escludendo Luglio e Agosto per l’eccessivo caldo e la forte affluenza tutti gli altri periodi sono consigliati per quella che potrebbe rivelarsi un’esperienza ricca di significati, a stretto contatto con il Monte Conero.