Coni, il delegato provinciale Fabio Luna “Un’olimpiade da ricordare per Ancona”
ANCONA – “È stata un’Olimpiade da ricordare per Ancona”. Così Fabio Luna, delegato provinciale del Coni Ancona commenta la chiusura dei XXXI Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. “I risultati ottenuti sono stati notevoli – continua Luna –. Sapevamo che gli atleti anconetani ci avrebbero resi orgogliosi e ci avrebbero regalato grandi emozioni, e così è stato. Rio 2016, per le Marche, è stata l’Olimpiade targata Ancona. Ai nostri campioni ed alle loro squadre di tecnici, preparatori e medici va il nostro grazie”.
Nel medagliere locale si contano tutti e tre gli argenti marchigiani: quello nel fioretto femminile di Elisa di Francisca (Jesi), quello nella pallanuoto femminile di Francesca Pomeri (Filottrano) – prima medaglia olimpica in assoluto per la piccola realtà a sud di Ancona – quello nella pallavolo
maschile del capitano della nazionale Emanuele Birarelli (Ostra). Nomi ai quali si aggiungono quelli dei tecnici marchigiani che hanno portato al podio i nostri campioni, e non solo. In primis Giovanna Trillini, allenatrice di Di Francisca, già campionessa olimpionica, e Annalisa Coltorti, sempre del team Di Francisca. E poi Stefano Cerioni, coach jesino di fioretto, complice dell’oro della russa Inna Deriglazova, che ha battuto in finale Elisa Di Francisca, detentrice del titolo olimpico. “Ma voglio ricordare anche – riprende il delegato di Ancona – Martina Centofanti, cresciuta a Fabriano, che per un soffio non è riuscita a conquistare con la sua squadra delle Farfalle il podio nella ginnastica ritmica e, naturalmente, Gianmarco Tamberi (Offagna) che ha visto sfumare all’ultimo la sua Olimpiade a causa del brutto infortunio alla caviglia, ma sappiamo tutti che campione di calibro è. Inoltre nel regolamento di questa edizione non era prevista la gara di fioretto femminile a squadre”.
“Ci tengo a sottolineare – aggiunge ancora Luna – che simili risultati non sono per la provincia di Ancona solo motivo di orgoglio o di vanto, ma rappresentano qualcosa di più e di maggior importanza. Sono la conferma di un territorio che non è caratterizzato da una monocultura sportiva, aspetto che io ritengo, ed ho sempre ritenuto, fondamentale. La varietà dell’offerta sportiva e la diversità delle discipline proposte alla comunità – prosegue – devono essere tra le linee guida del Coni nella promozione dello sport. E credo che si possa dire, ora più che mai, che questo nella realtà anconetana avviene. Non solo. Oltre ad essere un territorio molto fertile, sportivamente parlando, Ancona, anche in quest’occasione, ha dato prova di essere un’ottima scuola. Come dico sempre: non si possono raggiungere i vertici, senza avere prima una buona base. La provincia di Ancona si conferma, dunque, terra di campioni. Sapevamo già in partenza – conclude Luna – di non poter bissare i risultati di Londra 2012, perché la delegazione anconetana era meno numerosa di quella di quattro anni fa, ma abbiamo continuato a lasciare il segno nella storia olimpica. Insomma, è stata un’Olimpiade da ricordare. Ed ora, già in cammino verso Tokyo 2020”.
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