Lo sport come strumento sociale: l’ attività del Coni Marche all’interno delle carceri
ANCONA – Lo sport come veicolo di promozione ed integrazione sociale. È tra i principi fondamentali che guidano l’operato del Coni Marche. Ecco perché, come ogni anno, il Comitato regionale porta lo sport nelle carceri marchigiane grazie al progetto “Tutti in forma”, nato nel 2012 in collaborazione con la Regione Marche.
A conclusione di un altro anno di attività, giovedì prossimo, 28 luglio 2016, a partire dalle 10, il penitenziario di Monteacuto di Ancona diventerà lo scenario per l’esibizione di corpo libero dei detenuti che hanno frequentato gli allenamenti nei mesi scorsi.
Il Comitato marchigiano è stato tra i primi in Italia ad aver avviato progetti rivolti alle persone recluse. Ad Ancona, al penitenziario di Montacuto, oltre al corpo libero si pratica anche il calcio. Ad Ascoli
al carcere di Marino del Tronto, si svolgono allenamenti di rugby, calcio e corpo libero. A Fermo, in entrambe le sezioni del penitenziario, si svolge il corpo libero. Il Coni è poi presente con la danza sportiva nella Casa circondariale di Pesaro, sezione femminile, dove il 21 giugno scorso si è tenuta un’esibizione delle detenute a chiusura della stagione sportiva 2016. Calcio, corpo libero e yoga sono, infine, le discipline sportive che si praticano nelle due sezioni del penitenziario di Fossombrone. I corsi sono attivi nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre e novembre. Inoltre, da due anni l’attività del Coni Marche è inserita all’interno dell’accordo nazionale tra Ministero di Giustizia e Coni per la promozione dello sport nei penitenziari.
“La presenza del Coni nelle carceri del territorio è un altro segno tangibile della volontà del Comitato olimpico, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, e della Regione Marche di promuovere, attraverso la pratica sportiva e motoria tra i detenuti, il valore sociale, educativo e di integrazione dello sport”. Così dichiara Germano Peschini, presidente del Coni Marche.
Coni Marche