Volare sul Conero si può
E’ notizia dell’estate scorsa il divieto di decollo e atterraggio, promosso dall’Ente Parco del Conero, per quanto concerne aeromobili e ultraleggeri a motore. Fortunatamente, da queste categorie, il Parapendio rimane escluso. Il volo è salvo.
Monte Conero – E’ notizia dell’estate scorsa il divieto di decollo e atterraggio, promosso dall’Ente Parco del Conero, per quanto concerne aeromobili e ultraleggeri a motore. Fortunatamente, da queste categorie, il Parapendio rimane escluso. Il volo è salvo. Lanciarsi nel vuoto dalla verde e immensa distesa del Monte Conero e sorvolare le meraviglie incontaminate della spiaggia di Mezzavalle sfidando il brivido dell’alta quota. E’ questa la prerogativa numero uno degli amanti del Parapendio di casa nostra, seguaci di Laurent de Kalbermatten, padre della disciplina dal 1985, quando concepì il primo parapendio adatto al volo. La traiettoria qui è fondamentale, bisogna calcolare in modo esatto il vento e le sue qualità e sfruttarne la propria forza che, in questo modo, vince la forza di resistenza e mantiene il moto in aria. Sono tantissime le persone che sorvolano Portonovo e la sua Baia da anni, incuranti dei diversi pericoli che si celano, primo tra tutti quello di arrecare disturbo ai bagnanti, e conseguentemente essere sanzionati, in caso di atterraggio “forzato”. Come detto si inserisce la stessa legge, che vieta in modo del tutto tassativo di atterrare dove si trovino persone I piloti sono brevettati, conoscono e studiano costantemente la materia, governano le leggi della natura e hanno un rapporto quasi intimo con il loro mezzo. E’ la passione che li fa andare avanti, che li fa “lanciare” nonostante i rischi, che gli fa vincere le paure e le incertezze, quasi a voler rendere il Parapendio una metafora di vita. Non esiste un vero e proprio manuale del parapendio; le regole sono quelle non scritte ma che tutti conoscono, si atterra dove si decolla e se qualcuno si fa male la responsabilità è la propria, senza tanti giri di parole. E’ volo libero, a trecentosessanta gradi. Le ragioni di questo sono molteplici: si passa dall’assenza di traffico aeroportuale alla libertà data dal Parco del Conero di atterrare liberamente. Per le emergenze, perché come in ogni cosa sono all’ordine del giorno, si cerca di usare la spiaggia Mezzavalle laddove gli spazi sono maggiori e c’è meno rischio di disturbare la quiete dei bagnanti. Una disciplina, quella del Parapendio, in continua crescita esponenziale tant’è che sono anche gli stessi turisti a volerla provare. L’attrazione è tutta nell’incantevole paesaggio che, visto dall’alto, è ancora più magico, semmai ce ne fosse bisogno.