L’INTERVISTA/Il nuovo presidente del Parco del Conero Silvetti “Recuperare il senso di appartenenza e attenzione a tutte le realtà”
PARCO DEL CONERO – Con il 12 marzo è iniziata la svolta per il Parco del Conero.
In occasione dell’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Regionale è stato eletto il Presidente Daniele Silvetti, che sin dalle prime battute fa intuire concetti ed progetti molto chiari che guardano sia al prezioso patrimonio ambientale ma anche in maniera più determinata alla programmazione a favore delle realtà produttive presenti nel parco.
Un incarico che a Silvetti offre stimoli e prospettive di un certo livello che superano addirittura i confini dell’Ente: “il Presidente della Regione Acquaroli in persona mi ha chiesto di occuparmene e io ho accettato volentieri la sfida che coinvolge il futuro dell’intera Riviera del Conero ed il rilancio del Turismo regionale”.
“ L’Ente detiene gli strumenti più utili per valorizzare tutti i significativi tratti di questo splendido territorio” e il direttivo a quanto si apprende si è già messo al lavoro con due incontri operativi in termini di modifica del Regolamento del Parco e di gestione dell’annosa questione ‘cinghiali’.
Silvetti è perfettamente consapevole della conformazione e delle peculiarità del Parco che lo distinguono da qualsiasi altro realtà e Riserva regionale: “E’ necessario prendere nella giusta considerazione il fatto che dentro i confini del Parco risiedono oltre 25 mila abitanti appartenenti ai quattro Comuni interessati (Ancona, Camerano Numana e Sirolo) che raddoppiano sistematicamente nella stagione estiva; tale fattore demografico ha delle ricadute vitali di particolare impatto per la struttura Parco che, se non ben gestite ed armonizzate, rischiano di divenire un vero e proprio problema di convivenza e mal governo del territorio”.
Una prima attenzione dunque alle diverse aspettative del Parco, che con i suoi seimila ettari di superficie, necessita di particolari ed urgenti interventi di messa in sicurezza , argomento cui Silvetti sta già guardando con molta attenzione avendo rilevato carenze strutturali e di programmazione.
Il Presidente rilancia il concetto del senso d’appartenenza al Parco e di una identità del Parco da ritrovare: “Tra le iniziative che ho in mente e che condividerò con il Direttivo vi è la costruzione della Porta ufficiale del Parco quale simbolo di un territorio e porta d’accesso ad un area di rispetto e meritevole di particolare attenzione per chi vi vie ed accede per motivi di turismo, lavoro o semplice svago”.
“Il Parco è un organismo complesso che comprende al suo interno questioni non riconducibili solo all’aspetto turistico o culturale ma che richiamano anche le tante questioni legate allo sviluppo sostenibile urbanistico al rilancio della filiera agroalimentare.”
Le idee cominciano a delinearsi “Stiamo immaginando percorsi di studio con dottorati in collaborazione con la Politecnica delle Marche ma ancor prima va modificata la percezione che si ha del Parco che non può più essere considerato solo apparato burocratico pronto ad imporre vincoli e balzelli per i nulla-osta. Sono consapevole che nel Parco convivono sensibilità molto diverse ed il nuovo Direttivo avrà l’arduo compito di rendere questo rapporto interno il più armonioso possibile chiarendo una volta per tutte le regole ed il quadro normativo di riferimento troppo spesso caratterizzato da discrezionalità ed ambiguità”.
Una ‘ristrutturazione’ di sentimenti ed un vero cambiamento dalla base per ricostruire, valorizzando tutte le molteplici realtà e risorse, che caratterizzano da sempre questo angolo della Regione.
Il neopresidente è già al lavoro da un mese, da quando la sua nomina è stata ufficializzata dalla Giunta Regionale, avendo quindi potuto approfondire gli strumenti con cui lavorare e quali da registrare per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Ma la visione del Parco che verrà non si ferma qui; va ben oltre: e continua Silvetti: “ il semplice rilancio di ciò che esiste non è sufficiente ma la prospettiva autentica dell’Ente si spinge sino alla costruzione o meglio all’individuazione di una Casa del Parco, dove si possa accedere liberamente, intesa come cuore pulsante, come luogo fisico per le guide, per le Associazioni di volontariato utile al confronto e ad alimentare continuativamente gli aspetti culturali e didattici del Parco così da essere di impulso per la domanda turistica”.
Altra novità di grande impatto: “estendere l’offerta turistica che ora si espande su pochi mesi per declinarla su un tempo più ampio, programmando eventi e assicurando servizi che possano incoraggiare i tanti operatori disseminati sul territorio a tener aperto i propri esercizi anche nelle stagioni più rigide.”
Tante idee, alcune attuabili lavorando sulla comunità, altre invece richiedono impegni finanziari e fondi consistenti “Ho avuto garanzia in questo senso, la Regione vuole far riemergere le vere finalità dell’Ente; fornendolo degli strumenti necessari al rilancio del grande comparto del turismo; noi ci faremo trovare pronti anche ricorrendo finanziamento dei fondi comunitari dei nostri progetti senza dimenticare il coinvolgimento del partenariato privato”.
Il Presidente Silvetti annuncia la visita ufficiale alla sede dell’Ente parco del Presidente della Regione Francesco Acquaroli, a conferma dell’interesse per il rinnovato progetto, per metà Aprile.
Insieme al presidente Daniele Silvetti fanno parte del direttivo: per Sirolo Marco Piangerelli, per Numana Mario Paolucci, per Ancona Giacomo Circeli, per Camerano Roberto Roldi, il Politecnico delle Marche è rappresentato da Valerio Temperini, per gli operatori Anna Maria Ciccarelli, per le associazioni di agricoltori David Doninelli, per gli ambientalisti Riccardo Picciafuoco.